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Napoli, stabilizzazione all’Aou Vanvitelli: 130 precari rischiano il posto

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Napoli, stabilizzazione all'Aou Vanvitelli: 130 precari rischiano il posto
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Infermieri, ostetriche e operatori socio-sanitari in somministrazione pronti a dare battaglia: “Ricorreremo al Consiglio di Stato”.

Rischiano di trovarsi senza lavoro 130 tra infermieri, ostetriche e operatori socio-sanitari in somministrazione all’Aou Vanvitelli di Napoli. Si tratta di dipendenti della società Randstad, assunti per far fronte alla carenza di personale e all’impossibilità di fare assunzioni nella sanità campana a causa del commissariamento.

Per oltre un decennio si è ricorsi ai lavoratori provenienti dalle agenzie di lavoro interinale o ad altre forme di lavoro flessibile e si stima che oltre 2mila unità abbiano prestato servizio ininterrottamente. Nel luglio scorso l’Azienda ospedaliera universitaria ha però deliberato un avviso pubblico finallizzato alla ricognizione del personale in possesso dei requisiti per la stabilizzazione. Sono state effettuate le prove preselettive del concorso pubblico precedentemente indetto per l’assunzione di cento infermieri, senza adottare, dicono gli interessati, alcuna riserva dei posti al personale precario.

«Siamo stati paragonati ai neolaureati, che ovviamente sono avvantaggiati perché freschi di studio, e alcuni di noi non ce l’hanno fatta per una risposta sbagliata – dice Alessandro Caso, infermiere portavoce del gruppo –. Purtroppo il Tar ha respinto il nostro ricorso, ma non ci fermeremo: faremo ricorso al Consiglio di Stato, fondato anche sul fatto che lo stesso, in diverse sentenze, ha equiparato la somministrazione ad altre forme di lavoro flessibile. Abbiamo anche un altro contenzioso aperto e lotteremo con tutte le nostre armi per far valere i nostri diritti, anche scrivendo ai più alti organi di governo. Noi non siamo eroi, non siamo angeli, siamo professionisti come tanti, che fanno il loro dovere e curano le persone. Chiediamo a gran voce il riconoscimento del sacrificio e del diritto al lavoro».

Redazione Nurse Times

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