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Napoli, mamma muore dopo il parto a causa di una garza

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Doveva essere un momento felice, un parto, una nuova nascita. Un cuoricino battente e subito dopo un pianto per dare gioia a quei genitori di Napoli, che per la quarta volta diventavano “mamma” e “papa”.

Questa volta non è andata così. Cinque mesi di calvario per la giovane mamma, Paola Savanelli, 30 anni, la quale si è spenta, tra le lacrime dei figli, marito e parenti, il 31 luglio a Loreto Mare.

Tutto ha avuto inizio l’8 febbraio scorso quando una trentenne di Caivano, Paola Savanelli, mise al mondo il suo quarto figlio, con un parto cesareo. Una gravidanza andata bene, nausee mattutine, i soliti doloretti e “calcetti” che avvengono nel periodo di gestazione. Tutto era pronto per accogliere in casa, il nuovo arrivo, tra la gioia dei fratellini e dei familiari. Ma non andò esattamente come dove andare.

Infatti subito dopo il parto, la giovane donna aveva manifestato dei forti dolori addominali. Qualcuno probabilmente, ha sottovaluto quei dolori, riconducendoli a dolori post-cesarei. Tanto che la donna era stata dimessa ed era tornata a casa, nonostante questi dolori non fossero cessati.

Nei mesi successivi, la donna si recò più volte in Ospedale, in preda a forti dolori che riguardavano tutta la parte addominale. “Tutto normale Signora, stia tranquilla” fino a quando non scoprirono il vero motivo di tali dolori, una garza dimenticata in addome…

Sottoposta successivamente ad un delicato intervento chirurgico per la rimozione, la donna si è spenta il 31 luglio.

Poco si può dire sull’accaduto se non manifestare un grosso dispiacere verso quella famiglia che doveva vivere con gioia questo periodo.

Poco c’è da discutere su chi fosse o no la colpa di questa “dimenticanza”. Ultimamente una sentenza della Cassazione si era pronunciata su tale procedura (Cassazione penale Sez VI, Sentenza n. 36229 del 27/08/2014). A chi spetta la conta delle garze? Medico o Infermiere?

Secondo la Cassazione la “conta delle garze” è una procedura che presuppone l’attività plurale dell’intera equipe di medici ed infermieri. Per cui sia infermieri che medici dell’equipe operatoria sono responsabili, per garantire maggiore sicurezza al paziente, della “conta”.

Nel frattempo la famiglia ha esposto denuncia e gli inquirenti hanno eseguito il sequestro delle cartelle cliniche e disposta l’autopsia. I risultati si conosceranno nei prossimi giorni.

A cura di

Gianluca pucciarelli

Bibliografia

  1. Cassazione Penale. Cass. pen. IV, Sent., (ud. 29-04-2014) 27-08-2014, n. 36229. Avaible su www.quotidianosanita.it

Fonte

Il Messaggero. Napoli, le lasciano una garza nell’addome: mamma 30enne muore dopo il parto. Avaible su www.ilmessaggero.it

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