Un collega racconta la difficile situazione vissuta dagli operatori sanitari in una lettera inviata alla redazione di Napoli Today.
“In questi giorni il Pronto soccorso dell’Ospedale del Mare è un delirio. In piena pandemia stazionano dalle 15 alle 50 persone in un’area di circa 50 metri quadrati. Da circa una settimana l’area chirurgica è stata accorpata con l’area internistica. Un’apocalisse. Cinque o sei operatori socio-sanitari sono deputatu all’igiene di tutti i pazienti non autonomi, al cambio delle lenzuola, alla distribuzione del vitto, all’accompagnamento dei pazienti per i vari accertamenti diagnostici, al trasferimento di pazienti presso altri reparti o all’esterno esterno”.
La lettera prosegue dipingendo il quadro del Pronto soccorso dell’ospedale: “Ci sono 8-10 infermieri che tengono in piedi il Ps fra i tanti pazienti in attesa, fra mille urla, fra minacce e ignoranza. In questa situazione di caos, nonostante i turni che li portano allo stremo, questi infermieri riescono a fare dei veri e propri miracoli. In queste condizioni diventa difficilissimo per un infermiere al triage riconoscere la vera gravità di un paziente e riuscire quindi a intervenire velocemente. Gli stessi infermieri e oss che fino a qualche anno fa erano fra le spine dorsali di importanti aziende e ospedali del nord e del centro Italia, hanno lavorato per anni fuori regione imparando l’organizzazione del lavoro e divenendo spesso punto di riferimento per altri colleghi, dando così uno schiaffo all’arretrata idea, che ancora molti hanno, dei lavoratori meridionali”.
Il tempismo in un ospedale è tutto e a dimostrazione del lavoro immane che gli operatori stanno svolgendo, l’infermiere anonimo allega alla sua lettera due tracciati: “Appartengono a due pazienti, due padri, due esseri umani che sono arrivati al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare. A questi pazienti è stato riscontrato un Ima (infarto miocardico acuto) dal personale infermieristico di triage che, insieme al lavoro di colleghi infermieri, oss, medici del Ps, hanno velocemente accettato e indirizzato alle cure degli emodinamisti e cardiologi. In entrambi le occasioni la tempestività ha giocato un ruolo fondamentale. Oggi questi pazienti possono riabbracciare le loro famiglie i loro cari”.
L’emergenza della sanità campana è solo stata accentuata dal Covid, ma ha radici ben più profond e e lontane: “Oggi, ma anche da ben prima della pandemia, in questo ospedale i lavoratori sono costretti a un lavoro massacrante dalla mancanza di personale e mezzi. Molte denunce sono state portate avanti, ma i risultati non si sono visti. Infermieri e medici dovrebbero alzare la voce con chi è deputato a prendere le decisioni e, invece, non lo fanno. Ai nostri sanitari io dico non mollate, continuate a regalarci speranza grazie alla vostra professionalità, ma cercate le forze e l’intelligenza che non vi manca per unirvi a lottare insieme per il diritto alla salute dei cittadini e per il diritto ad un lavoro in sicurezza per voi”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Napoli Today
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