Dopo aver denunciato sprechi di lenzuola, traverse e camici in due reparti, l’Azienda minaccia di farne pagare il costo ai lavoratori. Per Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Nursing Up e Fials si tratta di “un meccanismo intimidatorio e punitivo nei confronti del personale”.
Nei giorni scorsi la direzione dell’ospedale Cardarelli di Napoli ha denunciato un consumo anomalo di biancheria. In pratica, sarebbero sparite lenzuola, traverse e camici in Pronto soccorso e Osservazione breve. Uno spreco talmente grave da spingere la stessa direzione a minacciare, qualora non si verificasse “un netto miglioramento delle criticità” nel giro di 60 giorni, addebiti in busta paga per il personale dei reparti attenzionati. Avete capito bene: gli infermieri sarebbero ritenuti responsabili degli ammanchi, e per questo costretti a pagarli di tasca propria!
Non si è fatta attendere la reazione dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Nursing Up e Fials, che in una nota definiscono l’ultimatum dell’Azienda “un meccanismo intimidatorio e punitivo nei confronti del personale”. E aggiungono: “Siamo in totale disaccordo e vorremmo capire l’eventuale addebito in busta paga della quota relativa alla paventata dispersione a quale soggetto giuridico sarebbe rivolta e con quale tipologia di procedura. La notifica è, a nostro modo di vedere, esagerata e mette in discussione il lavoro e la responsabilità di chi funzionalmente e quotidianamente effettua una oculata e corretta gestione della biancheria piana. Le cause vanno probabilmente ricercate in altri fenomeni, che non ci è dato sapere e che non giustificano e non possono determinare una tale presa di posizione”.
In chiusura i sindacati minacciano a loro volta azioni giuridiche nel caso in cui l’Azienda confermasse gli addebiti in busta paga. Si tratta dell’ennesima schermaglia tra la direzione e il personale del Cardarelli. Ricordiamo che pochi giorni prima gli infermieri, sempre a mezzo dei sindacati, avevano annunciato lo stato d’agitazione, denunciando gravi “criticità assistenziali” e chiedendo di rimodulare gli standard assistenziali per garantire i Lea”.
Redazione Nurse Times
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