L’immunologo e pioniere della ricerca e della lotta contro l’AIDS è morto durante il ricovero presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma.
Il medico sarebbe caduto per oltre dieci metri nella tromba delle scale adiacente al reparto di medicina generale dove si trovava ricoverato.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo in seguito alla morte, non potendo escludere le ipotesi di suicidio e omicidio.
Il cadavere è stato ritrovato intorno alle ore 11 sul pavimento dopo una caduta dal quarto piano del reparto dove si trovava ricoverato.
Questo sarebbe quanto constatato durante il sopralluogo svolto dal pm Laura Condemi, titolare dell’indagine avviata in Procura sulla morte dell’immunologo. Non sono state individuate tracce ematiche né sulla balaustra né sulle scale del reparto. Le pantofole di Aiuti erano sul pianerottolo da dove è caduto.
“Il Professore – recita un comunicato del Policlinico – era ricoverato presso il reparto di Medicina Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS per il trattamento di una grave cardiopatia ischemica da cui era da tempo affetto e che lo aveva già costretto ad altri ricoveri e a trattamenti anche invasivi.
Più recentemente il quadro cardiologico si era aggravato evolvendo verso un franco scompenso cardiaco, in trattamento polifarmacologico. La morte è sopravvenuta per le complicanze immediate di un trauma da caduta dalla rampa delle scale adiacente il reparto di degenza”.
Salì agli onori della cronaca nel 1991 quando baciò Rosaria Iardino, sieropositiva da otto anni, dimostrando come l’Hiv non si potesse contrarre attraverso un bacio.
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