MASSA. Era in casa quando si è sentita male. Con lei, c’era il marito che ha chiamato il 118. L’ambulanza è arrivata subito, ma non bastava.
Doveva essere trasferita d’urgenza all’ospedale Cisanello di Pisa dove è stata operata, invano. Laura Cecchieri, oss della Don Gnocchi, è morta mercoledì. Aveva 49 anni.
Originaria di Carrara, viveva a Marina di Massa e aveva due figli, uno di 17 e uno di 21. Lavorava all’hospice della Fondazione. Un lavoro tremendo, triste, ogni giorno, tutto il giorno, accanto a persone che non hanno speranza di vivere e che aspettano solo di andarsene, e velocemente. Eppure lei, raccontano gli amici, non se ne faceva un cruccio. Lo faceva volentieri. Si sentiva utile, parte di un sistema sociale volto a rendere il mondo migliore, anche se si trattava degli ultimi secondi di vita di una persona. Perché anche quelli, diceva, sono importanti. Forse i più importanti. E nonostante uscisse ogni giorno dal lavoro impregnata di dolore, in volto aveva sempre il sorriso.
Sabato era una giornata di riposo qualunque. Aveva progetti per la domenica. Potremmo fare questo o potremmo fare quest’altro. Ma all’improvviso è crollata a terra. Il marito l’ha soccorsa. Laura, la chiamava, sveglia.
È stata portata a Pisa dove è stata sottoposta a un intervento d’urgenza, ma nulla. Dopo quattro giorni se ne è andata. La famiglia, stando alle sue volontà, ha dato l’autorizzazione alla donazione degli organi che potranno dare una speranza di vita ad altri. L’ultimo suo grande gesto altruistico. I funerali verranno celebrati sabato (al momento in cui scriviamo però orario e luogo non sono stati fissati).
Redazione Nurse Times
Fonte: Il Tirreno
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