Dopo una battaglia legale durata quasi due anni, gli infermieri vincono una causa storica per i diritti dei lavoratori del settore pubblico. L’Associazione Avvocatura Degli Infermieri (A.A.D.I.) è riuscita a ottenere il pagamento delle ferie maturate e non godute di un infermiere licenziatosi dall’ospedale di Vimercate (ASST), ribaltando una normativa italiana che fino ad ora si era opposta a tale diritto.
Una lunga battaglia giudiziaria
La vicenda ha avuto inizio quando l’ospedale di Vimercate ha rifiutato di pagare le ferie maturate a un infermiere che aveva deciso di interrompere il rapporto di lavoro. La struttura si era appellata a una legge italiana che impedisce il pagamento delle ferie non godute ai dipendenti pubblici, salvo i casi in cui la responsabilità sia del datore di lavoro. Tuttavia, l’A.A.D.I. ha sostenuto con fermezza che il pagamento è sempre dovuto, a meno che il dipendente non rifiuti espressamente le ferie per iscritto.
La svolta: l’Appello dell’A.A.D.I.
Dopo un primo rigetto, l’A.A.D.I. ha presentato ricorso, basandosi su un’interpretazione approfondita delle normative europee e italiane. Argomentando con maestria sulla base dell’art. 243 del Trattato sull’Unione Europea e dell’art. 2109 del Codice Civile, l’associazione ha dimostrato come il diritto al pagamento delle ferie maturate debba prevalere, sostenuta anche dalla gerarchia delle fonti giuridiche che, secondo la Costituzione italiana, dà priorità al diritto europeo.
La sentenza: una vittoria che cambia le regole
La sentenza, pronunciata dopo soli 10 minuti di camera di consiglio, ha accolto integralmente le richieste dell’A.A.D.I., condannando l’ospedale al risarcimento completo delle ferie non pagate e al pagamento delle spese legali. Questa decisione segna un punto di svolta non solo per il singolo lavoratore coinvolto, ma anche per tutti i dipendenti pubblici italiani, ponendo un precedente importante per il riconoscimento dei diritti in materia di ferie non godute.
Implicazioni per il futuro
La vittoria dell’A.A.D.I. potrebbe aprire la strada a ulteriori ricorsi e richieste da parte di altri dipendenti pubblici che si trovano nella stessa situazione. La sentenza rappresenta un significativo passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori, garantendo che le normative italiane siano adeguate alle disposizioni europee.
La vicenda di Monza potrebbe infatti costituire un esempio per altre cause simili, ridefinendo il panorama dei diritti lavorativi in Italia.
Redazione Nurse Times
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