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Molise, relazione del ministero stronca la gestione della sanità

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Sanità Molise, reparti a rischio chiusura: si chiede aiuto ai medici militari
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Tante le criticità riscontrate a seguito dell’ispezione dei funzionari governativi negli ospedali dell’Asrem.

A seguito dell’ispezione effettuata il mese scorso negli ospedali pubblici dell’Asrem (Azienda sanitaria regionale del Molise), sollecitata dal commissario per la Sanità, Angelo Giustini, per verificare la gestione dell’assistenza ai pazienti Covid e no-Covid, i funzionari del ministero della Salute hanno stilato una relazione poco edificante, dalla quale si evince, tra l’altro, che l’ospedale di Larino (Campobasso) non è idoneo alla riconversione parziale o totale in ospedale Covid. Non presenta infatti alcuni requisiti essenziali, tra cui il laboratorio analisi, la radiologia e la terapia intensiva. Senza dimenticare la mancanza di personale da assegnate ai servizi.

Tra le criticità riscontrate, quella relativa all’applicazione della rete chirurgica, in particolare per gli interventi non urgenti, che richiedono terapia intensiva post-operatoria, e solo in alcuni casi questi interventi vengono programmati negli ospedali spoke di Termoli e Isernia. “Tale inadempimento è ascritto alla direzione strategica di Asrem e alla resistenza dei professionisti chirurghi a riconfigurare le proprie attività sulla base delle mutate esigenze”, si legge nella nota del ministero, che descrive la mancata gestione delle liste operatorie, con conseguente potenziale inappropriatezza di indicazioni e tipologia di interventi, come quelli relativi all’area oncologica.

“Il personale della direzione medica è apparso carente nelle competenze organizzativo-gestionali e igienico sanitarie – scrive sempre il ministero –. Dalle rilevazioni effettuate emerge la mancanza di una governance di direzione medica di presidio. In particolare non sono chiare le competenze per la redazione e l’applicazione di protocolli operativi intraospedalieri sulla vigilanza delle infezioni correlate all’assistenza. Tale competenza risulta demandata ai dirigenti medici e infermieristici delle singole unità operative e non risulta esservi una struttura di controllo ad hoc”.

E ancora: “Il personale medico ed infermieristico non è apparso a conoscenza di protocolli e procedure per la minimizzazione del rischio di contagio. E infatti alcune delle procedure presenti consistono in una mera acquisizione delle raccomandazioni ministeriali, che non sono state tradotte in istruzioni operative adeguate alla realtà dell’ospedale. Non risultano documenti emanati dal comitato di controllo infezioni riguardo l’assistenza ai pazienti Covid, e il documento di costituzione del comitato infezioni ospedaliere è del 2018, anno in cui risulta essere insediata una direzione della Asrem differente da quella attuale”.

Redazione Nurse Times

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