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Modigliana (Forlì-Cesena), infermiere lavora per 54 ore di fila

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Modigliana (Forlì-Cesena), infermiere lavora per 54 ore di fila
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Il 63enne Marco Tagliaferri, infermiere di Modigliana, ha sostenuto un lunghissimo ultimo turno di lavoro prima della pensione, prestando servizio ben oltre l’orario di 12 ore per far fronte all’emergenza maltempo Le sue parole al Resto del Carlino.

A Modigliana, cittadina in provincia di Forlì-Cesena duramente colpita dall’emergenza maltempo, l’infermiere Marco Tagliaferri, 63 anni, ha maturato il diritto alla pensione venerdì 19 maggio, con l’ultimo turno sull’ambulanza del 118. In realtà il servizio di 12 ore iniziato con l’autista Simone Bailetti è durato decisamente di più.

“Martedì alle 7 il nostro equipaggio ha iniziato il turno che doveva terminare alle 19 – spiega Tagliaferri –. A causa del maltempo e delle aumentate necessità nel territorio forlivese ci è stato chiesto di proseguire nel turno successivo di altre 12 ore, fino alle ore 7 di mercoledì. Poi, però, l’aggravarsi della situazione meteorologica, con l’interruzione della viabilità in generale, ha reso impossibile l’avvicendamento. Quindi abbiamo proseguito fino alle ore 13 di giovedì. Il mio più lungo servizio, nell’ultimo giorno lavorativo, è quindi durato 54 ore consecutive”.

Il cambio turno è avvenuto anch’esso in circostanze avventurose, come comportava l’emergenza maltempo. “È stato grazie all’elicottero dell’Aeronautica militare, che oltre ai colleghi dell’equipaggio del 118 ha portato i farmaci e il materiale sanitario necessario alla Casa della Salute”.

Su Modigliana non è caduta una bomba d’acqua, e neppure una pioggia battente o copiosa, ma snervante nella sua continuità, con i danni ancora da quantificare in un paese non ancora raggiungibile da nessuna delle strade provinciali o comunali, causa frane o crollo di ponti o strade sprofondate. Questo il contesto in cui Tagliaferri ha chiuso la sua esprienza lavorativa, diventando in breve un eroe per tutto il paese.

Viste le difficoltà di questi giorni, la sua presenza in divisa è stata da molti apprezzata, perché la conoscenza diretta delle persone che si dovevano soccorrere facilita l’intervento, al di là del fatto che il paziente comunichi il proprio indirizzo.

Impiegato fino al 15 luglio 1996 in vari reparti dell’Ospedale Civile di Faenza, Tagliaferri è stato poi trasferito nel nascente Country hospital, poi Ospedale di comunità di Modigliana, fino al 1999, e successivamente a Forlì, in organico al servizio di emergenza al 118.

Un ricordo particolare? “Tanti, ma il salvataggio di una 14enne in arresto cardiaco, insieme al medico in servizio nell’auto medicalizzata, è quello che mi viene in mente subito”.

Non restano altri infermieri di Modigliana in servizio al 118 di Forlì: “Probabilmente sarà opportuno valutare la necessità di avere equipaggi dedicati a un territorio più limitato per assicurare una maggiore conoscenza e tempestività di intervento”, riflette senza sottrarsi al tema.

E ora che farà? “Mi dedicherò alla passione di sempre: la musica. Ho studiato la tromba in conservatorio, suonato in passato dal 1975 al 1980 nei gruppi musicali faentini. Sono stato coinvolto nella gestione del teatro dei Sozofili con l’associazione ‘Italia Teatro’ per cinque anni. Ora mi dedicherò ai miei hobby”. Del resto il suo compito l’ha svolto fino all’ultimo, e anche oltre.

Redazione Nurse Times

Fonte: il Resto del Carlino

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