Così il ministro della Salute a margine dell’incontro con Mario Balzanelli, presidente della Sis118.
“Massimo impegno per valorizzare il servizio di emergenza territoriale 118, sia attraverso una migliore organizzazione sul territorio sia con adeguati miglioramenti e incentivi economici per il personale”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine dell’incontro con Mario Balzanelli, presidente della Sis118 (Società Italiana Sistema 118), sul tema della riforma legislativa del 118.
Balzanelli ha chiesto al ministro di considerare “prioritaria la necessità storica, non più rinviabile, di valorizzare il sistema 118 del Paese, potenziando in concreto la sua azione salvavita tempo-dipendente, al servizio della popolazione nazionale h24, 365 giorni l’anno”.
La proposta “di carattere strategico e strutturale” illustrata da Balzanelli si articola in alcuni punti fondamentali. Tra questi: la configurazione dei Sistemi 118 in dipartimenti provinciali di emergenza territoriale; l’assicurazione a tutta la popolazione nazionale di standard prestazionali di eccellenza, con obbligo di adempimento da parte di tutti i territori regionali, per cui chi si trovi in una condizione di emergenza sanitaria, ossia in pericolo imminente di perdere la vita, deve essere soccorso dal 118 in tempi brevissimi, il più possibile entro otto minuti dalla chiamata in area urbana e da un mezzo con medico e infermiere a bordo; il riconoscimento di indennità incentivanti di rischio ambientale e biologico per tutti gli operatori del sistema (medici, infermieri, autisti e soccorritori).
Il ministro si è detto interessato a portare avanti il confronto con la Sis 118 per il raggiungimento degli obiettivi condivisi, esprimendo al presidente Balzanelli il suo “sincero apprezzamento per l’impegno e la dedizione delle donne e degli uomini del 118”, e sottolineando che “le misure a sostegno del personale dell’emergenza urgenza vanno considerate un primo passo verso una riforma ad ampio raggio del Servizio sanitario nazionale, sia sul territorio che nelle strutture ospedaliere”.
Redazione Nurse Times
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