I dati 2022 relativi alla mobilità sanitaria evidenziano un giro d’affari superiore ai 4,3 miliardi, come nel 2019 (prima della pandemia). Lombardia sempre in testa per saldo attivo.
Dopo gli anni della pandemia, riprende a crescere la mobilità sanitaria in Italia. Secondo i primi dati relativi al 2022, il giro d’affari torna a superare i 4,3 miliardi, in linea con la situazione del 2019. Il fenomeno della migrazione di chi preferisce farsi curare fuori dalla propria regione coivolge ogni anno quasi un milione di persone. E la direzione dell’esodo è sempre la stessa: da Sud verso Nord.
In particolare, gli italiani si spostano in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, regioni con il più elevato saldo attivo (7, in totale, mentre le altre 14 presentano saldi negativi).
Davanti a tutte c’è ancora la Lombardia, con un attivo di 550 milioni, seguita da Emilia Romagna (407 milioni), Veneto (176 milioni), Toscana (63 milioni), Molise (30 milioni), Province autonome di Bolzano e di Trento (2 milioni ciascuna). Tra gli ospedali risultano in attivo il Bambino Gesù (246 milioni) e l’Acismom (42 milioni).
Tra le 14 regioni in passivo, invece, c’è in testa la Campania (-277 milioni). A seguire Calabria (-273 milioni), Sicilia (-206 milioni), Puglia (-177 milioni), Lazio (-161 milioni), Abruzzo (-97 milioni), Liguria (-94 milioni), Sardegna (-73 milioni), Basilicata (-69 milioni), Marche (-44 milioni) Umbria (-16 milioni), Valle d’Aosta (-10 milioni), Friuli Venezia Giulia (-8 milioni) e Piemonte (-8 milioni).
Redazione Nurse Times
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