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Ministero della salute “Il punto nascita di Bisceglie non è a rischio chiusura”

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Puglia, partita la stabilizzazione. Emiliano: “Continueremo ad assumere”
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Arriva la secca smentita del Ministero della salute sulle dichiarazioni rese dal presidente della regione Puglia, Michele Emiliano in consiglio comunale a Bisceglie

Il presidente Emiliano aveva dichiarato di aver chiesto una deroga al Ministro Giulia Grillo sul paventato “ordine” di chiusura del punto nascita del P.O. di Bisceglie. Una dichiarazione infelice che aveva fatto insorgere una intera comunità. La chiusura del punto nascita di Bisceglie è contenuta nel piano di riordino deliberato dalla regione Puglia di Emiliano.

Di seguito la nota del ministero:

In riferimento alle notizie circa la volontà del Ministero della Salute di chiudere il punto nascita di Bisceglie, si precisa che le stesse appaiono destituite da ogni fondamento.

Il punto nascita dell’Ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie ha presentato nel 2018 e negli anni precedenti un volume di attività sempre superiore allo standard minimo dei 500 parti l’anno, attestandosi nel 2018 a 639 nascite, pertanto non sono mai ricorse, né ricorrono, le condizioni per la richiesta di parere di deroga al Comitato percorso nascita nazionale che, ripetiamo, riguardano esclusivamente i punti nascita con volumi inferiori ai 500 parti annui e in condizioni oro-geografiche difficili.

Per opportuna precisazione si evidenzia che la Regione Puglia, in data 21 settembre 2018, ha presentato istanza di parere consultivo di deroga (a firma del Dg Giancarlo Ruscitti), esclusivamente per i punti nascita di Scorrano, Gallipoli e Galatina, che risultavano sotto-standard rispetto al volume minimo di 500 parti/annui e, nella stessa richiesta, ha altresì affermato che, valutati i dati dei punti nascita della Asl BT, nonché la sussistenza dei requisiti previsti dall’Accordo Stato-Regioni in materia, intende procedere alla disattivazione del punto nascita di Bisceglie, considerata la possibilità che le altre unità operative di Ostetricia e Ginecologia della Asl BT  (Ospedali di Andria e Barletta) possano farsi carico della quota di parti del predetto punto nascita.

Si sottolinea, infine, che la Dgr Puglia n. 1195 del 2 luglio 2019 di riordino della rete ospedaliera, in osservanza al Dm 70/2015, presentata dalla Regione, conferma la soppressione dei posti letto di Ostetricia-Ginecologia, nonché dell’intera Uoc dell’Ospedale di Bisceglie.

Pertanto, la Regione Puglia ha operato le sue scelte nell’ambito della sua autonomia amministrativo-gestionale, così come previsto dalle modifiche del Titolo V della Costituzione.

Alla luce di quanto qui ricostruito, si conferma che il Ministero della Salute non ha mai richiesto la chiusura del punto nascita di Bisceglie.

Il presidente Emiliano con delega alla sanità, si prende gioco di un’intera comunità, quella Biscegliese?

Secondo Emiliano è nato un equivoco. Questa la sua dichiarazione apparsa sul profilo Facebook del governatore:

IL PUNTO NASCITA DI BISCEGLIE RIMARRÀ APERTO.
IL MINISTRO DELLA SALUTE GRILLO E IL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIANO SONO D’ACCORDO.
CHIARITO L’EQUIVOCO TRA I RISPETTIVI UFFICI.

Scopro oggi che il Ministro della Salute Grillo non ha mai chiesto alla Regione Puglia di disattivare il punto nascita di Bisceglie e che quindi nulla osta alla conferma del punto nascita nel piano di riordino.

Noi siamo sempre stati d’accordo con questa prospettiva tanto che fino ad oggi abbiamo lasciato aperto il punto nascita di Bisceglie.

Problema dunque risolto con soddisfazione di tutti.

Ma come mai per un anno intero i collaboratori del Ministro hanno preteso dalla Regione Puglia la chiusura di questo punto nascita nonostante la nostra opposizione?

Se il punto nascita di Bisceglie è rimasto aperto fino ad oggi nei tre anni di vigenza del piano di riordino è evidente che la Regione Puglia non ha mai inteso chiuderlo e che ha resistito alle RIPETUTE RICHIESTE degli uffici ministeriali perché fosse disattivato, fino ad essere costretta pochi giorni fa alla modifica del piano di riordino proprio per ottemperare alle prescrizioni categoriche dei collaboratori del ministro che si occupano di punti nascita.

Si sostiene nel comunicato del Ministro, che un documento del Capo Dipartimento Salute della Regione Puglia del 2018 – parlando esclusivamente dei punti nascita di Galatina e Copertino – avrebbe chiesto la disattivazione di Bisceglie.

Effettivamente in quel documento del 2018 la Regione Puglia chiariva la sua volontà nella parte motiva di disattivare il punto nascita di Copertino e non quello di Galatina, visto che si trattava di due punti nascita vicinissimi l’uno all’altro.

Ma nelle conclusioni di quel documento si menzionava come da disattivare Bisceglie anziché Copertino nonostante mai quel documento si fosse occupato della vicenda del punto nascita di Bisceglie.

Potrebbe quindi essersi verificato a partire da quel refuso un equivoco tra gli uffici del Ministro e quelli della Regione tale da spingere gli uffici ministeriali a imporre alla Puglia la chiusura del punto nascita di Bisceglie?

Non lo so.

Sono i misteri delle burocrazie italiane che da un refuso alle volte costruiscono catastrofi.

Quel che è certo è che il Ministro Grillo ed io abbiamo chiarito l’equivoco con soddisfazione di entrambi.

Conclusione?

Nell’ospedale di Bisceglie continueranno a nascere i nostri bambini come ha sempre voluto la Regione Puglia. E a questo punto anche gli uffici del Ministro e il Ministro stesso che ringrazio per l’immediato chiarimento.

Redazione NurseTimes

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