Maggiori particolari emergono in seguito alla notizia dell’apertura delle indagini nei confronti di un medico ed un infermiere del 118 intervenuti in soccorso dei due bambini travolti da un Suv guidato da un pregiudicato sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti a Ragusa.
“Ho strappato il telefono a quel signore, che non sapevo fosse l’assassino di mio figlio ma poi se l’è ripreso, allora ne ho cercato un altro. Ho fatto ancora una volta il 118 ma non rispondeva nessuno. Perchè non rispondeva nessuno?”.
Al tragico interrogativo posto da Lucy Amato, mamma del piccolo Alessio, ucciso davanti la sua casa dal Suv del pregiudicato Rosario Greco, cercherà di dare una risposta un’inchiesta.
L’autopsia sul corpo della vittima è stata disposta dalla Procura di Ragusa, come dichiarato dal procuratore capo, Fabio D’Anna.
“Un episodio gravissimo che ha lasciato sgomenta una intera comunità. Siamo al lavoro anche per accertare se i soccorsi siano stati tempestivi alla luce delle dichiarazioni rese dalla madre ad un noto quotidiano. Abbiamo disposto l’autopsia per chiarire anche questo aspetto”, afferma il magistrato.
La Procura ha esaminato le dichiarazioni rese dalla mamma del piccolo Alessio al giornale “Repubblica”:
“Mi hanno detto che un vicino di casa è corso all’ospedale Guzzardi (che dista 500 metri dal luogo della tragedia, ndr) per chiedere aiuto. C’erano delle ambulanze nel parcheggio. Ma l’infermiere ha detto: dovete chiamate il 118.
E poi non so da dove sono arrivate due ambulanze con i medici, forse da Comiso. Però intanto erano passati 15-20 minuti. Non so esattamente, mi è sembrato un tempo infinito. Mentre continuavo a urlare: quando arriva l’ambulanza”.
Le indagini sono ancora coperte dal massimo riserbo, per ordine della Procura iblea.
Lascia un commento