La presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche Barbara Mangiacavalli ha lanciato un appello affinché venga posta in primo piano la salute delle persone.
La priorità sarebbe questa rispetto alle esigenze di natura politica, economica o sociale. Il messaggio è stato lanciato in merito alla situazione attuale dei migranti che si affacciano al territorio italiano.
“Vogliamo sottolineare – afferma la presidete FNOPI – che ci sono situazioni in cui l’assistenza sanitaria non può abdicare a scelte che mettono in pericolo la salute. Gli infermieri sanno di cosa si parla: sono loro i primi che finora hanno soccorso i migranti”
“Vogliamo sottolineare – afferma – che ci sono situazioni in cui l’assistenza sanitaria non può abdicare a scelte che mettono in pericolo la salute”.
“Gli infermieri – spiega Mangiacavalli – sanno di cosa si parla: sono loro i primi che finora hanno soccorso i migranti che non solo sulle navi di soccorso, ma sui barconi lasciati in balia del mare sono giunti in prossimità delle coste italiane da cui li hanno sempre assistiti fino allo sbarco, anche mantenendo i contatti nei casi più gravi con le postazioni di soccorso a terra”.
“Il benessere del paziente – prosegue Mangiacavalli – è il principale scopo dell’assistenza infermieristica, che deve basarsi su un approccio personalizzato e rispettoso della cultura della persona assistita”.
“L’infermiere – aggiunge – conosce i valori che influenzano la relazione terapeutica per poter assicurare un’assistenza competente.
Per questo gli infermieri che si trovano nelle condizioni di dover intervenire in queste situazioni hanno esperienze e competenze specifiche e negli ultimi 10 anni sono stati tra i primi a prendere in carico oltre 100mila migranti e rifugiati e a loro va la nostra gratitudine.”
“Per questo non entriamo nel merito di scelte politiche – sottolinea la presidente FNOPI – ma lanciamo un appello: il diritto costituzionale alla salute e l’universalismo del nostro Servizio sanitario nazionale non possono essere dimenticati nel momento in cui qualcuno nei confini del nostro Paese ha bisogno di assistenza e soccorso per la sua salute, anche perché curare i singoli equivale a curare e proteggere tutta la comunità”.
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