La strage di migranti avvenuta al largo della Libia non lascia indifferenti i medici italiani. A parlare, per tutti, è il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.
Difficile restare indifferenti di fronte all’accusa dell’ONU di aver ignorato il drammatico grido di aiuto, di soccorso, lanciato da circa 130 migranti, stipati su un gommone e scomparsi tra le onde di un mare che chiamiamo nostro, dopo due giorni di agonia” ha detto Anelli.
Gli Stati sono rimasti inerti e si sono rifiutati di agire per salvare le vite di oltre cento persone
ha denunciato infatti su Twitter la portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Safa Msehli
“Difficile pensare di essere una società civile, se, invece di incarnare i principi e i valori scritti nella nostra Costituzione, ci giriamo dall’altra parte – riflette Anelli -. Come medici, come istituzioni siamo
impegnati da oltre un anno per strappare vite al Covid; ma non possiamo restare indifferenti di fronte all’ennesima tragedia e al j’accuse delle Nazioni Unite. Chiediamo ai nostri governanti di provare a trovare una soluzione politica per evitare queste stragi. Nel frattempo, però, a nessuno può essere permesso di voltarsi dall’altra parte: perché l’indifferenza è un virus che mina la nostra società, e fa tanta paura quanta ne fa il Covid”.
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