Una condanna a otto mesi, con pena sospesa, per omicidio colposo dopo la morte di un suo paziente cardiopatico, avvenuta nel 2018, dopo l’amputazione di una gamba, sul presupposto che per sei anni aveva omesso di prescrivergli esami e trattamenti che gli avrebbero salvato la vita. L’ha inflitta il Tribunale di Teramo al dottor Antonio Giovannini, medico di base oggi 70enne e all’epoca dei fatti in servizio tra Tortoreto e Alba Adriatica.
La sentenza è destinata a fare giurisprudenza, dopo i recenti pronunciamenti della Corte di Cassazione che hanno stabilito come la responsabilità del medico non si limiti alla sua specialità
La pubblica accusa aveva chiesto un anno, sostenendo che le gravi omissioni del medico hanno impedito una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato dell’arteriopatia periferica e dell’ischemia critica, causando la morte del paziente.
Sempre secondo l’accusa, nonostante il paziente avesse segnalato la sua condizione cardiocircolatoria al medico dal 2011 e fosse in trattamento con cardioaspirina e farmaci per la pressione, il medico aveva omesso di prescrivere esami clinici di controllo per sei anni.
La difesa del medico ha annunciato un ricorso in appello. I famigliari della vittima si sono costituiti parte civile.
Redazione Nurse Times
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