L’assessore regionale alla Sanità ha pensato di aprire con una battuta il suo intervento a un convegno di Opi Ancona. Le sue parole, però, non sono piaciute ai presenti. E nemmeno al Pd, che lo ha accusato di sessismo.
“In fondo, quale uomo non ha amato un’infermiera?”. Ha scatenato un putiferio, questa frase che Filippo Saltamartini (Lega), assessore alla Sanità della Regione Marche, ha pronunciato per rompere il ghiaccio con la platea all’inizio del suo intervento durante un convegno organizzato da Opi Ancona e avente a oggetto l’applicazione del contratto di lavoro del personale sanitario e le novità promosse nel settore dai Governi nazionale e regionale. Una battuta infelice, che ha sortito l’effetto contrario di far calare il gelo tra i presenti.
Non sono mancate le accuse di sessismo, sebbene Saltamartini, rendendosi conto della gaffe commessa, abbia provato a metterci una toppa, precisando di essersi riferito alle “infermiere che ti curano in ospedale”. Per poi tagliare corto: “Ma ora, senza discriminazioni di genere, andiamo avanti”. L’eco delle sue parole è però risuonato per tutta la durata del discorso, durato circa 40 minuti e incentrato sull’impegno della Regione verso il personale sanitario, in particolare quello infermieristico.
La condanna del Pd: “Chieda scusa a tutte le donne!”
Ferma la condanna del Partito Democratico, espressa in particolare dalla segretaria regionale Chantal Bomprezzi: “Saltamartini chieda scusa a tutte le donne, alle operatrici sanitarie, in particolare alle infermiere, e alla comunità marchigiana tutta. Il presidente Acquaroli gli revochi immediatamente la delega di vicepresidente. È quello che chiediamo, unitariamente, come primo partito di opposizione nella Regione Marche”.
E ancora: “Invece di dare risposte sulla grave mancanza di servizi sanitari, l’assessore alla Sanità tratta la categoria delle infermiere come naturale oggetto del desiderio maschile, anziché citarle in qualità di insostituibili professioniste della sanità. Purtroppo non siamo stupiti: Saltamartini non fa altro che scrivere un’altra pagina di un governo regionale tristemente ideologico, retrogrado e sessista, per il quale la figura femminile non è altro che uno strumento per mansioni familiari o un oggetto di pulsioni che riportano indietro di secoli”.
Conclude Bomprezzi: “A tutte le lavoratrici vanno la nostra vicinanza e solidarietà. Come Partito Democratico, a tutti i livelli, ci mettiamo a disposizione per tutte le iniziative che si vorranno intraprendere per fermare questo governo di destra che non ha rispetto delle marchigiane e non sta mantenendo le promesse, ma sta anzi scrivendo una pagina buia della sanità regionale. La comunità marchigiana merita qualcosa di diverso e molto, molto di più”.
I temi “seri” toccati da Saltamartini durante il suo intervento
Esordio infelice a parte, il discorso di Saltamartini ha affrontato alcuni temi di stretta attualità sanitaria. Specialmente quelli della formazione e degli investimenti: “Abbiamo finanziato circa 160 borse di studio, che si aggiungono a quelle statali. L’obiettivo è attirare i giovani e salvare gli ospedali da un catastrofico turnover generazionale. E 9 milioni in tre anni serviranno ad acquistare apparecchi per la telemedicina”.
Un pensiero anche ai sanitari assunti durante la pandemia e ora alle prese coi contratti in scadenza: “Abbiamo dato mandato di tenerli tutti”. Per molti, però, in vista ci sono solo contratti a tempo, da due o quattro mesi. Non sorprende, allora, che molti scappino dall’Italia, come ha ricordato Giuseppino Conti, presidente di Opi Ancona. “Gli infermieri italiani sono tra i più formati e meno pagati d’Europa, e per questo se ne vanno in Germania, Inghilterra e Spagna”.
Redazione Nurse Times
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