Roma 10 luglio 2019. Ministero della Salute. Si é appena conclusa, la tre giorni della Maratona per il patto della Salute. Tre giornate per ascoltare i protagonisti della Sanità con l’intento (speriamo) di dare il via ad un patto condiviso.
A presiedere la prima sessione del mattino nella sede centrale del Ministero di viale Ribotta, il sottosegretario Armando Bartolazzi e Giuseppe Amato capo della segreteria tecnica del Ministro.
Tantissimi i relatori e molte le richieste di cambiamento in favore di una sanità pubblica migliore. A portare il proprio contributo anche FIALS con un documento dettagliato consegnato al Ministero.
“Le risorse umane sono la prima leva per garantire l’appropriata erogazione dei LEA e la sicurezza e la qualità delle cure recita il primo comma dell’art. 5 della bozza del Patto per la Salute e questa è la vera premessa per un Patto per la Salute. Una premessa che non va dimenticata e che deve guidare le scelte politiche dei prossimi anni” così ha aperto il suo intervento Mimma Sternativo in rappresentanza della Segreteria Nazionale FIALS.
“Senza dubbio è un articolato molto intenso, ma fortemente incentrato sulla sola valorizzazione della dirigenza medica, tant’è che si fa riferimento alle professioni sanitarie solo nelle poche righe del co. 7. Nessun riferimento alla carenza di organico delle professioni sanitarie, soprattutto infermieristiche e alla loro valorizzazione oltre il tema degli incarichi. Tema tra l’altro che necessita di una norma ponte per l’effettiva realizzazione.”
Tanti i temi toccati dalla Fials: dalla definizione del fabbisogno del personale da farsi in stretta collaborazione tra ordini professionali, Regioni e organizzazioni sindacali e in tempi ben definiti, alla lotta del precariato in sanità fino alla valorizzazione delle professioni sanitarie “non vi è alcuna motivazione, tanto da apparire incostituzionale, la differenza legislativa esistente tra professioni mediche e professioni sanitarie nell’esercizio della libera professione e nell’indennità di esclusività. Negati anche a parità di Dirigenza”.
E non manca il riferimento alla presa in carico sul territorio, ancora troppo carente in diverse regioni d’Italia: “l’obiettivo dell’art. 10 per la presa in carico nel percorso di cura non può e non deve rimanere incompiuto, e potrà essere raggiunto solo attraverso lo sviluppo di aggregazione di equìpe multiprofessionali e multidisciplinari.
Auspichiamo che alla fine di questa Maratona, a vincere sia davvero il cittadino affinché possa vedersi riconosciuto il Diritto alla Salute, esigibile in egual modo in tutto il territorio nazionale, come prevede la Costituzione, tramite l’accesso, in tempi rapidi e certi, a servizi e a prestazioni di qualità, stabiliti nei Livelli Essenziali di Assistenza.
Ciò significa, in primo luogo, immediatamente e senza condizioni, assicurare un incremento significativo delle risorse a disposizione per il triennio 2019-2021, già stanziate in legge di bilancio (2 mld in più per il 2020 e 1,5 mld per il 2021) e senza che le stesse siano vincolate, come previsto dall’art. 1, c. 1 dell’articolato della bozza del patto della salute, al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e variazioni del quadro macroeconomico”, ha commentato Giuseppe Carbone, Segretario Generale FIALS.
Redazione NurseTimes
Allegato
FIALS, DOCUMENTO PROPOSITIVO AUDIZIONE “PATTO PER LA SALUTE 2019-2021”
Lascia un commento