Non sembra essere destinato ad una fine l’eterno demansionamento che affligge la professione infermieristica.
Questa volta è un “ordine” impartito da un coordinatore infermieristico agli infermieri del blocco operatorio
“Sono ormai note le criticità alle quali il personale infermieristico e socio-sanitario deve far fronte a causa di organici insufficienti, strutture inappropriate e organizzate secondo logiche prevalentemente arbitrarie”. Lo afferma in una lettera inviata al direttore generale della Asl e ai vertici dell’Azienda, Egidio Gubbiotto, segretario nazionale del Confael. La medesima nota, accompagnata da foto e ordini di servizio, è stata inviata alla Procura e ai Nas. Oggetto: l’ospedale di Tarquinia. “L’ultima, gravissima, situazione della quale siamo a conoscenza – afferma Gubbiotto – riguarda l’ignobile stato in cui versa il blocco operatorio. Apprendiamo con disgusto della fatiscente situazione strutturale, le cui condizioni igienico-sanitarie sono fuori controllo, della situazione organizzativa e di inadeguatezza delle dinamiche sia gestionali sia comunicative”.
Gubbiotto parla di prove che “documentano le situazioni che con fermezza denunciamo. Innanzitutto vorremmo accendere un riflettore sulle condizioni igienico-sanitarie nelle quale sono costretti ad operare infermieri, medici e i pochi operatori socio-sanitari presenti, condizioni che non si addicono a una struttura ospedaliera, men che meno a un blocco operatorio. Siamo certi che sia doveroso, da parte delle autorità, verificare lo stato di fatto delle sale operatorie dell’ospedale di Tarquinia. Auspichiamo pertanto un pronto intervento dei Nas e della Procura della Repubblica di Viterbo alle quali abbiamo trasmesso i reperti in nostro possesso. E’ nostra intenzione, però, mettere al corrente anche la direzione della Asl sulle condizioni di lavoro dei propri dipendenti, che sono sottoposti a demansionamento e vessati da chi, invece, con una posizione di coordinamento, dovrebbe in prima istanza garantirne la tutela”.
Nello specifico, il sindacato cita l’uso di whatsapp per impartire ordini “come accade nelle gerarchie militari. Ordini che cagionano un demansionamento e una lesione della dignità personale e professionale degli infermieri.
E’ di poche ore fa l’ultimo ordine impartito da una coordinatrice, la quale impone agli infermieri di turno il pomeriggio, la pulizia non solo della sala e dei presidi in essa presenti, ma anche la pulizia e lo smaltimento dei rifiuti delle opere murarie che in questi giorni sono in essere nelle sale adiacenti”.
Fonte: Corriere di Viterbo
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