Una serie di presunte denunce di maltrattamenti nei confronti di alcuni operatori sanitari dipendenti dell’Asl spezzina hanno destato molto clamore nelle ultime ore
La storia più drammatica sarebbe quella di una donna che ha assistito all’agonia di un anziano che, per molto tempo è rimasto ricoverato accanto al nonno. Nessuno lo avrebbe assistito, nessuno avrebbe informata la famiglia del suo ricovero, contattandola solo dopo la sua morte.
La donna ha registrato il pianto dell’uomo, pretendendo che il figlio la ascoltasse dopo la morte del genitore, non potendosi tenere dentro l’indignazione.
Questa percezione di poca umanità degli operatori sanitari contribuisce a creare sempre più episodi di aggressività e violenza.
Riportiamo di seguito il comunicato stampa in versione integrale:
L’Ordine provinciale degli Infermieri di La Spezia chiede sia fatta chiarezza, anche a tutela della stragrande maggioranza degli operatori, che opera con dedizione.
Continua con insistenza la campagna di stampa su episodi di cattiva sanità che hanno riguardato le strutture ospedaliere di ASL 5, in particolare Sarzana.
Le dichiarazioni del Tribunale del Malato sono state forti ed ancora una volta ripetiamo, con serenità, che non è possibile collocare in un “limbo” di sfiducia tutti coloro che nelle corsie, anche adesso, lavorano correttamente, preoccupandosi dei malati e della assistenza necessaria …la buona e corretta pratica professionale è certamente molto più diffusa e soprattutto meno citata, come è normale che sia, di certe situazioni.
Restiamo in attesa anche noi degli sviluppi delle indagini sui casi riportati: invitiamo i Cittadini a fidarsi delle buone professionalità – che assolutamente esistono – e a non lasciare che questi episodi, comunque limitati ed ancora da chiarire, possano turbare i normali rapporti fra chi è in ospedale per bisogno; i familiari di questi pazienti; ed i professionisti.
Serve serenità e fiducia.
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