Ha scritto il miglior articolo scientifico sullo Stroke dell’anno ed è stato chiamato oltre oceano per ricevere un premio da parte dell’American Heart Association. Trattasi di Gianluca Pucciarelli, infermiere di Roma.
In un melodramma cantilenante, quello infermieristico, in cui persino gli attori principali (gli infermieri!) hanno le idee un bel po’ confuse a proposito del proprio ruolo, delle proprie responsabilità e delle proprie potenzialità, da oltre oceano ci arriva una notizia che getta una secchiata d’acqua gelida sulla schiena della nostra narcolettica categoria.
Il PhD Gianluca Pucciarelli, infermiere romano e ricercatore universitario, ha appena ricevuto un importante riconoscimento negli States: ha scritto il miglior articolo scientifico sullo Stroke dell’anno ed è risultato perciò vincitore del premio “2017 CVSN Stroke Article of the Year Award” dell’American Heart Association.
“Probabilmente è la prima volta che un infermiere italiano si aggiudica questo prestigioso premio”, si legge nel comunicato della Dott.ssa Alvaro sul sito dell’Università di Tor Vergata. Lo studio, finanziato dal Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica del Collegio IPASVI di Roma e pubblicato dalla rivista scientifica “STROKE” nel numero di Febbraio 2017, è il seguente:
Pucciarelli G, Vellone E, Savini S, Simeone S, Ausili D, Alvaro R, Lee CS, Lyons KS. Roles of Changing Physical Function and Caregiver Burden on Quality of Life in Stroke: A Longitudinal Dyadic Analysis. Stroke 2017; 48: 733-739.
È stato il frutto di una collaborazione internazionale tra la Cattedra di Scienze Infermieristiche e la School of Nursing della Oregon Health & Science University (Portland, USA) ed ha arruolato una coorte di 226 diadi di pazienti affetti da stroke con i rispettivi caregiver e li ha seguiti per un anno con follow-up ogni tre mesi.
L’analisi dei dati, molto innovativa per aver utilizzato per la prima volta sulla suddetta popolazione metodologie multilivello, ha fatto emergere che la funzionalità fisica del paziente ed il burden del caregiver non influenzano solo la qualità di vita individuale, rispettivamente del paziente e del caregiver, ma anche la qualità di vita dell’altro membro della diade.
Inoltre, lo studio ha dimostrato che la depressione del paziente influenza negativamente la depressione del caregiver e viceversa, e che caregiver più istruiti e con una migliore preparazione nell’assistenza sono meno esposti agli effetti negativi del burden assistenziale.
“Complimenti vivissimi al nostro collega Gianluca Pucciarelli per questo importante riconoscimento. Grazie per le parole spese per il Centro di Eccellenza della Cultura e della Ricerca Infermieristica (CECRI). Sei Orgoglio Infermieristico. Non solo romano.”
Sono queste le parole che si possono leggere sulla pagina Facebook del Collegio IPASVI di Roma e in queste ore tante altre testimonianze di stima si stanno moltiplicando nel web in favore del ricercatore capitolino. A cui aggiungiamo la nostra, con entusiasmo:
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