Continua a migliorare la qualità di vita di chi soffre di malattia renale cronica: anche grazie al ruolo sempre più importante degli infermieri. Il punto su quanto è stato fatto fino ad oggi, ma anche su prospettive, criticità e obbiettivi per il futuro, è stato fatto nel corso dell’evento formativo organizzato nei giorni scorsi da Ipasvi Firenze e intitolato “Malattia renale cronica: stato dell’arte dell’infermieristica in emodialisi”.
Un’occasione per evidenziare le competenze trasversali e quelle più specifiche dell’infermiere in questo ambito: dall’ambulatorio, alla presa in carico immediata, fino alle aree di setting, con la degenza nefrologica, l’emodialisi e il trapianto renale. Durante l’incontro è stata evidenziata la necessità di costruire un percorso formativo post base per avere un professionista specialista nelle varie fasi del percorso della malattia renale. L’incontro tra le varie categorie professionali e istituzionali, con accordi sindacali ad hoc, deve avere un riconoscimento di ruolo e funzioni per queste figure nell’ottica di una completa presa in carico del paziente e della famiglia consolidando l’alleanza tra cittadino e infermiere in sicurezza e appropriatezza. Fra le criticità invece, la mancanza di un percorso unico in tutto territorio regionale e il problema delle scarse risorse umane: in emodialisi la legge regionale prevede una dotazione di un infermiere su tre pazienti, non esiste invece un rapporto tra gli infermieri che gravitano sulla dialisi peritoneale e sul trapianto di rene oppure anche di tutta l’attività ambulatoriale e di prevenzione primaria che svolge un infermiere esperto in malattia renale.
L’iniziativa gratuita, organizzata da Ipasvi Firenze e accreditata per infermieri e infermieri pediatrici con 3 crediti Ecm, ha avuto come obiettivi generali lo sviluppo di maggiori conoscenze sui percorsi e le buone pratiche assistenziali per la persona con patologia renale cronica e come obiettivo Ecm, la documentazione clinica, i percorsi clinico assistenziali diagnostici riabilitativi e i profili di assistenza e di cura.
Docenti del corso sono stati l’infermiera azienda Usl Toscana Centro Alba Tavolaro che ha trattato “La gestione dei Cvc di Tesio”, l’infermiera dirigente del dipartimento delle Professioni Sanitarie AOU di Careggi Angela Brandi, l’infermiera azienda Usl Toscana Centro Carmela Cavallo con “Tecniche di puntura: il Botton Hole”, il presidente del Collegio Ipasvi Firenze Danilo Massai, l’infermiere coordinatore azienda Usl Toscana Centro David Caiani che ha trattato “Il percorso ideale del paziente nefropatico: percorso dialitico”, il presidente del Collegio Ipasvi di Pisa Emiliano Carlotti, il medico direttore Sod Nefrologia Dialisi e medicina del Trapianto AOUC Enrico Eugenio Minetti che ha fatto cenni storici, l’infermiere Aou Meyer Fabrizio Torniai con la “Dialisi in età pediatrica”, l’infermiere membro del comitato esecutivo Edtna/Erca filiale italiana Francesco Rossi con “Le competenze avanzate del nursing Nefrologico”, l’infermiera coordinatrice dell’Istituto Fiorentino di cura e assistenza Irene Bandor con “Il percorso del neoassunto”, l’infermiera dell’Ospedale degli Infermi Usl Toscana Centro Maria Iannitelli che si è occupato de “I trattamenti dialitici esterni”, l’infermiere coordinatore azienda Usl Toscana Centro Paolo Procaccio che si è occupato dei dati statistici, l’infermiera coordinatrice azienda Usl Toscana Centro Serena Sabattani, l’infermiere dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi Stefano Troiani che ha trattato “L’eparinizzazione in dialisi”.
In conclusione Francesco Rossi ha evidenziato e ringraziato i colleghi intervenuti, a partire dal presidente del collegio Ipasvi di Firenze con l’obiettivo di continuare questa esperienza di confronto tra professionisti ed andare oltre ritenendo l’infermiere di nefrologia, un professionista centrale nella gestione multi professionale della malattia renale sia nell’area vasta centro mai anche in tutta la regione Toscana.
Firenze
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