Home Cittadino Malattia di Lyme: se la conosci, la curi
CittadinoEducazione Sanitaria

Malattia di Lyme: se la conosci, la curi

Condividi
Malattia di Lyme: se la conosci, la curi 1
Condividi

La Fondazione GIMBE ha realizzato una sintesi in lingua italiana delle linee guida NICE per la diagnosi e il trattamento di questa rara patologia.

La malattia di Lyme è causata da un gruppo specifico di batteri, trasmessi all’uomo tramite puntura di una zecca infetta. La malattia determina vari problemi clinici: dal tipico rash cutaneo (eritema migrante) al coinvolgimento sistemico, che può causare artriti, problemi neurologici e cardiologici.

La probabilità di essere morsi da zecche infette e contrarre la malattia di Lyme aumenta nelle aree erbose e boschive, ma anche nei parchi e nelle aree verdi urbane. In Italia i dati ufficiali sulla diffusione della malattia di Lyme sono limitati e non recenti: nel 2000 una circolare del ministero della Salute riporta circa un migliaio di casi nel periodo 1992-1998. Le Regioni con il maggior numero di segnalazioni sono Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna e la Provincia autonoma di Trento, mentre nelle Regioni centro-meridionali e insulari i casi segnalati sono rari. Recentemente, il Gruppo italiano di studio sulla malattia di Lyme ha stimato che nel nostro Paese si verificano circa 500 nuovi casi ogni anno.

Malattia di Lyme: se la conosci, la curi
Nino Cartabellotta

«L’incidenza della malattia di Lyme – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBEpotrebbe essere ampiamente sottostimata, perché la maggior parte delle stime si basa sui casi confermati in laboratorio, senza considerare quelli diagnosticati clinicamente e quelli non diagnosticati. In particolare, quelli in cui la malattia si presenta solo con sintomi aspecifici come febbre, sudorazione, malessere generale, astenia, cefalea, difficoltà di concentrazione».

Per aumentare la consapevolezza di medici, professionisti sanitari e pazienti sulla malattia di Lyme, la Fondazione GIMBE ha realizzato la sintesi in lingua italiana delle linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (vedi allegato), aggiornate nell’ottobre 2018, che saranno inserite nella sezione “Buone Pratiche” del nuovo Sistema nazionale linee guida, gestito dall’Istituto superiore di sanità.

Le linee guida NICE forniscono raccomandazioni relative alla diagnosi e alla terapia della malattia di Lyme.

Dai dati epidemiologici e clinici, alla base di un adeguato sospetto clinico, alle corrette modalità per la rimozione delle zecche; da un algoritmo per l’utilizzo dei test di laboratorio alla terapia antibiotica, a cui la linea guida dedica particolare attenzione. Vengono infatti riportati in maniera molto dettagliata i numerosi schemi di trattamento per adulti e bambini, tenendo conto della assenza/presenza di disturbi focali: dal coinvolgimento dei nervi cranici o del sistema nervoso periferico a quello del sistema nervoso centrale, dall’interessamento articolare a quello cardiaco.

«Le numerose incertezze conseguenti alle limitate evidenze scientifiche – continua Cartabellotta – e determinano spesso paura e frustrazione nelle persone con diagnosi o sospetto di malattia di Lyme. Per tale ragione le linee guida NICE raccomandano di fornire supporto, informazioni da fonti attendibili e una chiara comunicazione sulla diagnosi e sul trattamento, incluse le incertezze relative all’accuratezza dei test diagnostici e all’eventuale persistenza dei sintomi dopo la terapia antibiotica».

In particolare, se il sospetto clinico è elevato, non bisogna escludere la probabilità di malattia di Lyme sulla base di un’anamnesi negativa per esposizione a punture di zecca, peraltro non sempre visibili, o se i test di laboratorio sono negativi. Inoltre, se i sintomi persistono dopo due cicli completi di antibiotico, non bisogna prescrivere di routine ulteriori cicli.

«Nonostante si tratti di una patologia poco frequente – conclude il presidente GIMBE –, è fondamentale conoscerla per riconoscerla, visto che, anche in assenza di conferme di laboratorio, un adeguato sospetto clinico, la rimozione della zecca e l’inizio tempestivo della terapia antibiotica possono prevenire danni rilevanti a livello neurologico, cardiaco e articolare».

Redazione Nurse Times

ALLEGATO: Linee guida per la diagnosi e il trattamento della malattia di Lyme

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Sla, trattamento con metilcobalamina rallenta progressione della malattia in alcuni pazienti
CittadinoEducazione SanitariaNT News

Sla, individuato nuovo biomarcatore: è una proteina che riduce l’appetito

La sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è una malattia multifattoriale caratterizzata dalla degenerazione progressiva dei...

CittadinoEducazione SanitariaNT News

Organi umani da cellule staminali pluripotenti: una svolta nel campo dei trapianti

Il trapianto di organi rappresenta la soluzione definitiva per numerose malattie gravi,...

Colesterolo LDL, alcuni vaccini lo riducono indipendentemente dalle statine
CardiologiaCittadinoNT News

“Colesterolo cattivo”, farmaco a mRNA lo dimezza con due sole iniezioni l’anno

Il primo e più ampio studio italiano real-life dimostra sicurezza ed efficacia di...

CittadinoEducazione SanitariaNT News

Batteri specchio, 38 scienziati chiedono di fermare le ricerche: perché?

Stop alle ricerche che mirano a sviluppare i batteri specchio, organismi sintetici costituiti da molecole speculari rispetto a quelle...