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Malaria, una speranza arriva dalla stessa zanzara che trasmette la malattia

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Malaria, una speranza arriva dalla stessa zanzara che trasmette la malattia
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Ricercatori del Kenya hanno scoperto che un microbo presente in alcuni insetti li rende immuni.

Lo scorso 25 aprile, in occasione della Giornata mondiale della malaria, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha snocciolato alcuni numeri relativi al 2018, quando le vittime sono state 405mila (oltre 1.100 al giorno), ricordando che questa patologia resta una delle principali minacce per la salute della popolazione mondiale, specie per i bambini.

“Dal 2000 gli sforzi globali per contenere la malaria hanno provocato milioni di casi e morti evitate: è la prova che i progressi sono possibili”, ha detto l’Oms, segnalando che il numero di decessi nel mondo correlati alla malaria è calato del 40% tra il 2000 e il 2014, passando da 743mila a 446mila. Numeri che rimarcano come negli ultimi anni i progressi si siano fermati.

Un recente studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, potrebbe però aver scoperto una modalità nuova e molto efficace per fermare la diffusione della malattia. La speranza, curiosamente, arriva proprio delle zanzare che trasmettono la malaria ed è rappresentata da un microbo monocellulare chiamato Microsporidia MB, che avrebbe una capacità unica: rendere gli insetti immuni dall’infezione del Plasmodium falciparum, il protozoo parassitario che causa la maggior parte dei casi di malaria.

Tale organismo monocellulare vive infatti nelle ghiandole salivari delle zanzare femmina del genere Anopheles, quelle che trasmettono la malattia all’uomo. Attraverso un meccanismo complesso, ancora da studiare nel dettaglio, sembra che addestri in qualche modo il sistema immunitario degli insetti, rendendolo più efficace nel contrastare il Plasmodium.

Il merito della scoperta va ai ricercatori dell’International Centre of Insect Physiology and Ecology di Nairobi (Kenya), che hanno compreso come, aumentando la presenza di Microsporidia MB nelle popolazioni di zanzare locali, sia possibile arrestare la diffusione della malaria. Dalle prime analisi gli scienziati si sono accorti che questo strano microrganismo vive nel 5% circa delle zanzare del Kenya e che gli insetti che vi convivono, non presentando tracce del Plasmodium, non possono trasmettere la malaria.

Ecco perché i ricercatori hanno voluto capirne di più sul Microsporidia Mb attraverso una serie di test in laboratorio. Hanno così infettato le zanzare con il microorganismo unicellulare e hanno constato che gli insetti sono risultati totalmente immuni all’infezione da Plasmodium nel 100% dei casi. Adesso si spera che, con ulteriori ricerche, sia possibile scoprire come si possa aumentare la quantità di Microsporidia MB nella popolazione di zanzare, con l’obiettivo finale di ridurre i tassi di malaria.

“Saranno necessari ulteriori studi per determinare con precisione come il Microsporidia MB possa essere usato per controllare la malaria – ha spiegato Jeremy Herren, microbiologo dell’International Centre of Insect Physiology and Ecology –. La prossima fase della ricerca esaminerà le dinamiche che questo microbo attua nelle popolazioni di zanzare di grandi dimensioni”.

Redazione Nurse Times

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