La comica torinese ha omaggiato gli infermieri nel corso della trasmissione condotta da Fabio Fazio.
Nella puntata di Che tempo che fa andata in onda ieri sera Luciana Littizzetto, ricordando la Giornata internazionale dell’infermiere, celebrata due giorni prima (12 maggio), ha voluto rendere omaggio a una figura professionale spesso sminuita, sottovalutata, se non addirittura mortificata.
Nel suo accorato monologo, recitato con la consueta ironia, la comica torinese ha sottolineato la centralità degli infermieri, professionisti sempre al fianco del paziente, al quale si dedicano con encomiabile abnegazione e umanità, sobbarcandosi anche compiti che vanno oltre le loro specifiche competenze.
Significativa, in particolare, la parte in cui, rivolgendosi all’infermiere, ha detto: “Sai perché ti vogliamo bene? Perché quando arriva il medico, noi malati ci diamo un tono, ma sei tu, infermiere, che ci vedi veri, fragili e smarriti. Sei tu che ci vedi piangere, soffrire, disperarci. Perché tu sei la prossimità. Ti vedi la nostra paura. Tu maneggi la nostra vergogna, il nostro corpo nudo. Noi lo affidiamo a te con imbarazzo, e tu lo curi con discerzione. Paziente con noi pazienti, nonostante turni infiniti, parenti molesti e stipendi a cui andrebbero dati seri ricostituenti”.
Luciana Littizzetto ha poi rimarcato il ruolo svolto dagli infermieri durante la pandemia, quando rischiavano la vita anche per chi li insultava e magari sosteneva che “il Covid è tutta un’invenzione”. E ha chiesto scusa a nome di chi, una volta finita l’emergenza, è tornato a trattarli con sufficienza, senza mai ringraziarli per il loro impegno.
Non è mancato un riferimento a Florence Nightingale, fondatrice dell’infermieristica moderna, nata proprio il 12 maggio. “Buona festa degli infermieri – ha detto la comica -. E grazie ancora. Continuate così, ché siete mitici. Perché il medico passa una volta al giorno, ma voi ci siete sempre”. Infine un post scriptum dedicato agli operatori socio-sanitari, anche loro fondamentali nel contesto dell’assistenza al malato.
Per chi se lo fosse perso, riproponiamo di seguito il monologo della Littizzetto. Vi consigliamo di ascoltarlo con attenzione.
Redazione Nurse Times
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