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Lucca, indagine rivela: “Un adolescente su quattro è dipendente dal web”

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Lucca, indagine rivela: “Un adolescente su quattro è dipendente dal web”
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Il 25,89% dei ragazzi lucchesi non sa fare a meno di navigare e il 40% si sente irritabile se non riesce a connettersi in rete.

Un’indagine su una popolazione studentesca di 650 ragazzi della provincia di Lucca durante lo scorso anno scolastico, realizzata dalla Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca scientifica in Psichiatria e Neuroscienze, evidenzia che gli adolescenti non possono fare a meno di internet chat, social e video online. In pratica, un ragazzo su quattro (25,89%) ha problemi di dipendenza dal web, mentre un altro 40% si sente irritabile se non riesce a connettersi. Lo studio, in collaborazione con il Provveditorato agli Studi e con l’avallo della responsabile, la dottoressa Donatella Buonriposi, sarà ampliato durante quest’anno scolastico, coinvolgendo 5mila studenti di altre due province toscane (Massa Carrara e Livorno).

Alla domanda “Quando pubblichi un post sui social network, sei eccitato/a al pensiero dei commenti che riceverai?” quasi il 50% del campione ha risposto “spesso” o “molto spesso”. «Per valutare la dipendenza da internet – dice Armando Piccinni, docente straordinario di psichiatria alla Saint Camillus University di Roma e presidente BRF – abbiamo osservato un punteggio medio di dipendenza del 39,54%. Questo risultato significa che in media i partecipanti tendono a utilizzare il web come mezzo per sfuggire e anche per far fronte alle proprie emozioni. In base alle domande rivolte al campione è emerso inoltre che il 25,89% dei partecipanti si sente triste se non è in grado di connettersi a internet, e tende a essere ansioso e irrequieto quando non è online. È poi interessante notare che il 40,60% vorrebbe ridurre la quantità di tempo trascorso su internet, ma gli riesce difficile».

L’assessore alla Formazione del Comune di Lucca, Ilaria Vietina, ha così commentato i risultati dell’indagine: «Bisogna analizzare e assumere le informazioni fondamentali per comprendere le insicurezze dei nostri ragazzi. E le scuole sono fondamentali a tal fine. Ma è prioritario che le informazioni portino a interventi concreti. Sarà su questi dati, infatti, che anche l’amministrazione comincerà a lavorare».

Alla Fondazione BRF e all’Ufficio scolastico regionale è giunto anche un messaggio del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che si è complimentato con l’iniziativa: «La scuola può e deve diventare il luogo privilegiato per l’educazione ai sentimenti e per la lotta alle dipendenze, dal cibo, dalle droghe, dall’uso di internet. La dipendenza nasconde quasi sempre un vuoto, che va colmato aiutando la persona a coltivare il proprio talento e le parti migliori di sé».

Redazione Nurse Times

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