Dopo le morti sospette e la segnalazione dell’Aifa, le Regioni stanno correndo ai ripari.
«Il ministero della Salute invierà degli ispettori subito per verificare le procedure». Lo ha spiegato al Tg1 il direttore generale della Prevenzione presso il ministero della Salute, Giovanni Rezza, intervenuto sul caso delle morti sospette in Sicilia, in seguito alle quali è stata decisa la sospensione di un lotto del vaccino di AstraZeneca. «L’Istituto Superiore di Sanità – ha aggiunto – farà immediatamente tutte le verifiche del caso e tutte quelle analisi che servono a stabilire qual è la qualità delle fiale appartenenti a questo lotto. Ci vorranno comunque alcuni giorni circa una settimana».
Dalla Lombardia alla Campania, passando per Sicilia, Puglia, Veneto e tutte le altre: le Regioni italiane stanno provvedendo a rititrare le dosi del lotto sospetto ABV2856. Diverse autorità sanitarie locali, come quelle dell’Abruzzo e del Molise, comunicano di non aver registrato alcuna reazione avversa nei pazienti a cui sono state somministrate dosi dal lotto bloccato dall’Aifa.
“Evitare la seconda dose”. È una delle frasi più frequenti che gira sui gruppi di chat degli insegnanti di varie scuole. In Campania diversi docenti, allarmati dalla notizia del divieto dell’utilizzo di dosi del lotto di AstraZeneca. In molti – diverse persone segnalano effetti collaterali come nausea, vertigini, eruzioni cutanee e mal di pancia – mostrano il proprio certificato vaccinale con lo stesso codice del lotto e chiedono allarmati spiegazioni a presidi, Asl e medici di base. E c’è chi, tra i vaccinati, azzarda rimedi fai da te, come l’assunzione di eparina, tachipirina o altri farmaci.
Le dosi del vaccino AstraZeneca appartenenti al lotto ABV2856 sono state “ampiamente usate” in tutto l’Abruzzo, come nel resto d’Italia, già “dal 27 febbraio e fino a questa mattina”, ma “ad oggi non sono state segnalate reazioni avverse”. È quanto apprende l’Ansa da fonti della Regione. Anche in Abruzzo, comunque, si registra grande apprensione dopo la circolazione delle notizie relative al blocco: decine le telefonate che arrivano dai cittadini alle Asl, ai 118 e persino alle redazioni giornalistiche.
E mentre una nota della Regione Lombardia precisa che “la direzione generale Welfare ha ritirato a scopo precauzionale il lotto di vaccini AstraZeneca ABV2856 segnalato dall’Aifa”, L’Unità di Crisi della Regione Campania sta svolgendo controlli su tutti i pazienti che hanno ricevuto dosi di vaccino dal lotto bloccato. Si stanno rintracciando le persone a cui è stato somministrato, che vengono contattate per conoscere le loro condizioni e le reazioni che hanno avuto al vaccino. Dai primi riscontri, spiega una fonte dell’Unità di Crisi, sembrerebbe che non ci sia quasi nessun caso di reazione avversa, se non di lieve entità, “ma è chiaro che siamo all’inizio”. Su tutte le persone che sono state vaccinate con dosi del lotto sospetto sarà avviata una sorveglianza medica. La somministrazione delle dosi rimanenti del lotto resta sospesa.
Intanto i carabinieri del Nas di Napoli si sono recati nei padiglioni della Mostra d’Oltremare della città, dove è stato allestito il centro per la vaccinazione contro il virus Sars-Cov-2 per sequestrare una partita di vaccini facente parte del lotto ABV2856. I militari si sono presentati ai varchi e, dopo essersi fatti riconoscere, sono entrati per acquisire le dosi del lotto.
«In Sicilia, su 20.500 dosi del lotto ABV2856 di Astrazeneca, bloccato da Aifa, ne sono state somministrate 18.194. Per le altre 2.306 abbiamo sospeso la somministrazione» – ha detto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza –. Complessivamente sono state somministrate 1.257 dosi in provincia di Agrigento, 932 in provincia di Caltanissetta, 3.533 in provincia di Catania, 1.038 in provincia di Enna, 2.849 in provincia di Messina, 3.497 in provincia di Palermo, 1.457 in provincia di Ragusa, 1.097 in provincia di Siracusa, 2.516 in provincia di Trapani. I lotti sospesi riguardano 225 dosi in provincia di Agrigento, 68 in provincia di Caltanissetta, 467 in provincia di Catania, nessuna a Enna e Trapani, 151 in provincia di Messina, 503 in provincia di Palermo, 43 in provincia di Ragusa, 903 in provincia di Siracusa, nessuna a Enna e Trapani e provincia».
Anche la Puglia, in maniera precauzionale, ha già provveduto a bloccare l’utilizzo del lotto ABV2856. Lo conferma all’Ansa l’assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco, sottolineando che si tratta di «una azione automatica dopo la comunicazione di Aifa».
In Molise, poi, il lotto ritirato in via precauzionale “è stato utilizzato dal 18 febbraio scorso”. Lo rendono noto il direttore generale e quello sanitario dell’Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem), Oreste Florenzano e Virgina Scafarto. “Non è pervenuta da nessuno dei centri vaccinali segnalazione di eventi avversi – spiegano nel documento -. A scopo precauzionale sarà inviato un sms a coloro che hanno ricevuto il vaccino per informarli della citata circostanza”. Coloro che hanno ricevuto il lotto del vaccino Astrazeneca, “circostanza che può essere verificata anche tramite il cartellino ricevuto all’atto della somministrazione”, possono “rivolgersi al proprio medico curante per la segnalazione di eventuali reazioni». L’Asrem, inoltre, specifica che “solo ed esclusivamente il lotto Astrazeneca ABV2856 è oggetto di verifica”.
Anche la Regione Veneto conferma di aver ricevuto un quantitativo di dosi del lotto segnalato: “E’ attivo un monitoraggio costante delle reazioni avverse, che finora non ha fatto registrare episodi di rilievo, ma solo eventi lievi che si possono comunemente verificare dopo l’erogazione di un vaccino”. In ogni caso sono in corso da parte delle strutture tecniche regionali “tutte le verifiche farmacologiche del caso, i cui esiti è stato chiesto siano disponibili al più presto possibile”. La sorveglianza ed il ritiro precauzionale, conclude la nota, sono da interpretare “come una procedura a garanzia della sorveglianza e della sicurezza per le persone a cui il vaccino viene proposto”.
Stesso discorso per la Regione Friuli Venezia Giulia. «In relazione alla decisione di vietare l’utilizzo sul territorio nazionale del lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca – afferma il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi – la Regione conferma di aver ricevuto un quantitativo di dosi del lotto segnalato. Dal momento in cui ci è giunta la comunicazione le dosi in nostro possesso sono state poste immediatamente accantonate e messe a disposizione degli uomini del Nas, che procederanno al sequestro».
Immediate verifichesono scattate pure in Trentino Alto Adige, dove i carabinieri del Nas stanno collaborando alle operazioni di sequestro. L’Azienda sanitaria comunica in una nota che una parte del lotto è stata consegnata anche in Trentino e che 2.045 dosi sulle 2.200 arrivate il 10 febbraio sono state somministrate entro la prima settimana di marzo. “Dal momento che non sono state registrate reazioni avverse immediate o problematiche di alcun tipo associate al lotto in questione, viene ribadita la sicurezza, oltre all’efficacia, del vaccino anti Covid-19”, si legge nella nota. Che aggiunge: “Apss sta effettuando tutte le verifiche del caso e sta monitorando attentamente la situazione in stretto raccordo con Aifa e l’Istituto superiore di sanità. Le persone che hanno ricevuto il vaccino in questi giorni non devono preoccuparsi perché non abbiamo particolari allerte nei soggetti vaccinati nel nostro sistema di farmacovigilanza. Anzi, il tasso di segnalazione di effetti collaterali locali o generali di AstraZeneca fino al 7 marzo è leggermente più basso (0,72%) di quello di Pfizer (0,84%). Il ritiro del lotto da parte di Aifa è precauzionale e non è stato ancora individuato alcun nesso causale tra la somministrazione del vaccino e alcuni eventi gravi segnalati in questi giorni sul territorio nazionale”.
Il lotto di vaccino AstraZeneca bloccato è stato consegnato infine all’Azienda sanitaria di Potenza, ma finora non è stata somministrata alcuna dose, secondo quanto reso noto da fonti della stessa Asp Basilicata. Il lotto ABV2856, infatti, faceva parte della scorta stoccata, e quindi in attesa di essere utilizzata.
Redazione Nurse Times
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