Nell’intervista rilasciata a Radio 1 la presidente della Federazione ha ribadito l’opportunità di consentire lo svolgimento di attività lavorative al di fuori di quella come dipendenti per imprimere un impulso decisivo alla campagna vaccinale.
Intervistata nel corso della tyrasmissione Radio anch’io, su Radio 1, Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), ha parlato dei limiti del vincolo di esclusività per gli infermieri dipendenti, insieme ai liberi professionisti, per imprimere un cambio di passo alla campagna vaccinale anti-Covid.
“Gli infermieri hanno un ruolo importante nei piani di vaccinazione – ha ricordato – perché da sempre presenti nei centri dove si realizzano i programmi vaccinali dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta. Anzi, rappresentano la figura principale, perché, dopo l’anamnesi del medico referente, sono loro a occuparsi dell’inoculazione e della successiva osservazione. Quello dell’esclusività è un problema normativo legato al fatto che gli infermieri dipendenti del Ssn, circa 270mila, sono sottoposti al Decreto legislativo 175/2001, il quale prevede l’impossibilità di svolgere altre attività lavorative al di fuori di quella come dipendente. Noi sosteniamo che, allentando tale vincolo, gli infermieri potrebbero tranquillamente svolgere orari aggiuntivi, ovviamente retribuiti”.
A proposito di retribuzione, si parla di 10 euro a iniezione (“Più di quanto prende un medico”, ha sottolineato l’intervistatore) . “Un conto è il tabellare previsto dai Contratti nazionali di lavoro, un conto è la cosiddetta libera professione allargata intramoenia, che in genere è negoziata con altri criteri – ha precisato la presidente Fnopi –. Ricordo che nei provvedimenti della scorsa estate, per facilitare il recupero delle liste d’attesa e degli interventi persi, si è prevista la possibilità di un’attività oraria aggiuntiva remunerata: 50 euro all’ora per gli infermieri e 80 per i medici”.
Ma quanto è vicino l’accordo per l’attenuazione del vincolo di esclusività? “Abbiamo formulato le nostre proposte ai ministeri competenti, soprattutto al ministero della Salute, che è quello vigilante. Ora sono in corso delle interlocuzioni”, ha concluso Mangiacavalli.
Redazione Nurse Times
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