Accordo raggiunto col ministero della Salute. Diventano così oltre 150mila i medici che scendono in campo per dare il loro contributo.
Anche i 63.600 odontoiatri italiani saranno coinvolti come vaccinatori contro il Covid. A dare il via libera, il ministero della Salute, nell’incontro avuto con Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), e con Raffaele Iandolo, presidente della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) nazionale.
Diventano così oltre 150mila i medici che scendono in campo per dare il loro contributo alla campagna vaccinale. Dopo gli accordi con i 40mila specializzandi e con i 60mila medici del territorio (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali), sono oggi gli odontoiatri a dare il loro contributo e sostegno. A loro possono aggiungersi i medici volontari, pensionati e liberi professionisti, che in più di un’occasione hanno dato la disponibilità in tal senso alle Regioni.
“Un grazie a tutte le organizzazioni sindacali di categoria che hanno contribuito agli accordi per la definizione dei protocolli d’intesa, che saranno sottoscritti nei prossimi giorni – commenta Filippo Anelli –. Ribadiamo ancora una volta il dovere deontologico per tutti i medici di mettersi a disposizione delle autorità e consentire al nostro Paese di superare la crisi sanitaria. Nessun medico può tirarsi indietro: tutti dobbiamo fare la nostra parte per uscire dalla pandemia. In particolare, le vaccinazioni sono da anni compito precipuo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, che sono chiamati anche in questa occasione a dare la massima disponibilità per il raggiungimento di questo obiettivo di salute pubblica. A loro si aggiungono gli altri medici, tra i quali gli specializzandi e gli specialisti ambulatoriali, e gli odontoiatri, sulla base dei protocolli condivisi con il ministero”.
Per quanto riguarda gli odontoiatri, Raffaele Iandolo precisa: “Si tratta di un accordo su base volontaria, con modalità organizzative e di riconoscimento professionale da definirsi. L’accordo va considerato nella sua natura di contributo socialmente rilevante offerto dalla classe odontoiatrica italiana”.
Conclude Anelli: “Ora abbiamo 150mila medici in più che possono vaccinare. Se ciascuno fosse messo nelle condizioni di trattare dieci persone al giorno, in un mese avremmo somministrato 45milioni di dosi. L’auspicio è ora quello che anche i sistemi organizzativi si adeguino per non sperperare questa disponibilità offerta in maniera unanime dalla professione medica e odontoiatrica, utilizzando invece nel migliore dei modi questo capitale umano pronto a mettersi ancora una volta al servizio del Paese”.
Redazione Nurse Times
Lascia un commento