Una uscita pubblica a La7 quella dell’Assessore alla sanità pugliese Pierluigi Lopalco che scatena le ire degli infermieri
Gli infermieri pugliesi non ci stanno. Le ultime dichiarazioni pubbliche del neo assessore alla salute pugliese esternate durante la trasmissione di La7 “Piazza Pulita” fanno discutere.
“Abbiamo un problema insormontabile: il numero di operatori sanitari. Non troviamo infermieri neanche a pagarli a peso d’oro. Non esistono, non è che li possiamo creare”. Queste le dichiarazioni di Pierluigi Lopalco, famoso epidemiologo voluto da Emiliano come assessore regionale alla Salute, che gridano vendetta tra gli infermieri.
L’emergenza sanitaria legata al covid in questa seconda ondata sta mandando in tilt il servizio sanitario regionale. Una crisi quasi annunciata dopo la prima ondata, che ora rischia di diventare irreversibile. Ricordiamo come da anni la Fnopi aveva lanciato l’allarme sulla grave carenza di infermieri in Italia, delineando le carenze regione per regione.
Secondo il centro studi della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche in Italia mancherebbero circa 53mila infermieri, dato derivante dalle raccomandazioni dell’Oms sul rapporto minimo di infermieri per mille abitanti. In Puglia mancherebbero circa 4mila infermieri.
Gli infermieri ogni mille abitanti sono 5,6, cioè poco di più di quelli della Spagna, ma meno dei 6,5 del Regno Unito e soprattutto dei 10,5 della Francia e dei 12,8 della Germania. La media europea è 8,4.
Ad essere molto più basso degli altri principali paesi europei è il rapporto tra infermieri e medici: 1,41 in Italia, 1,44 in Spagna, 2,82 nel Regno Unito, 3,07 in Germania.
Secondo gli standard di sicurezza internazionali ogni infermiere dovrebbe assistere al massimo 6 pazienti per ridurre del 20% la mortalità. In Puglia il rapporto infermieri impiegati nel SSR/pazienti è di 12.
Al momento la Puglia ha rinviato un concorso pubblico una settimana prima della prova (Vedi Articolo) prevista a settembre u.s., mantenendo in stand-by migliaia di infermieri in attesa di chiamata dal concorso di mobilità interregionale (vedi articolo).
Sono tanti gli infermieri presenti nella graduatoria di mobilità che da anni lavorando fuori regione, sono esasperati dallo stallo delle procedure di reclutamento.
L’assessore della salute Lopalco dovrebbe favorire l’apertura di un dibattito all’interno del governo regionale e nazionale, che vada ad indagare il motivo delle scarse adesioni alle campagne di reclutamento degli infermieri nelle strutture sanitarie italiane.
Uno dei motivi che spinge gli infermieri ad emigrare verso altri paesi europei e senz’altro lo stipendio, tra i più bassi d’Europa se si considerano i profili di responsabilità. I professionisti infermieri formati in Italia vengono considerati tra i più preparati e sono i più ricercati soprattutto dalla Germania e dall’UK.
Mancano gli infermieri
Sono inferiori al fabbisogno gli infermieri formati nelle nostre università, fattore che sta causando dei grossi problemi assistenziali soprattutto in alcune strutture private. Una soluzione potrebbe arrivare sin da subito eliminando l’annosa questione dell’esclusività di rapporto per i pubblici dipendenti. La deroga concessa per la classe medica, che ricevono anche un’indennità di esclusività in busta paga, non viene riconosciuta per gli infermieri.
Eliminando l’esclusività di rapporto si potrebbe subito disporre di migliaia di unità infermieristiche, utili in questa fase emergenziale.
Redazione NurseTimes
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