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L’OMS emana lista di batteri multiresistenti, per guidare la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici

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“La resistenza agli antibiotici è in crescita”; afferma Marie-Paule Kieny, Direttore Generale per i Sistemi Sanitari e l’Innovazione dell’Oms

Presto potremmo ritrovarci a corto di cure. Con il rischio di non sviluppare in tempo antibiotici di nuova generazione”.

Quanto affermato dalla Dott.ssa Kieny è, oramai, più che un timore una certezza, dati alla mano.

Lo sanno bene i nostri pazienti, che sempre più spesso sono costretti a fronteggiare infezioni da batteri multiresistenti, e tutti i professionisti, a vario titolo coinvolti nel processo di cura, a cui sono rimaste poche valide alternative terapeutiche per poterle trattare.

Lo scopo del documento emanato dall’OMS è quello di identificare i batteri resistenti più pericolosi per la salute dell’uomo a livello mondiale, per cui urgono nuovi farmaci nell’immediato.

Non rientrano in questa lista il Mycobacterium tuberculosis, per il quale era già stato previsto dall’OMS un programma specifico per l’incentivazione nella produzione di nuovi antibiotici, utili a combattere le resistenze che sono emerse nella lotta contro la Tubercolosi e il virus dell’HIV, che proprio per le sue caratteristiche al momento non rientra in tale categoria.

Tuttavia, l’elenco è stato sviluppato in modo da consentire periodiche revisioni e l’inclusione di altri agenti patogeni, come i virus appunto e i parassiti, in futuro.

L’OMS ha affidato la realizzazione di questa lista di patogeni, ad un gruppo di esperti di livello mondiale, i quali hanno estratto i dati valutando banche dati, revisioni sistematiche, linee guida e i progetti già in corso, come quello avviato presso l’Università tedesca di Tubingen, concentrandosi sul trattamento e la prevenzione di infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici.

I nuovi antibiotici rivolti alla neutralizzazione di questi batteri – aggiunge Evelina Tacconelli, italiana a capo della divisione malattie infettive dell’Università di Tubingen e del progetto già citato – contribuiranno a ridurre morti e infezioni. Aspettare ancora potrebbe avere un impatto enorme sulla salute pubblica”.

Se lasciamo tutto alle sole forze di mercato, rischiamo che i nuovi antibiotici non siano sviluppati in tempo”, aggiunge la Kieny ed è per questo che è necessaria la collaborazione dei Governi, che dovranno supportare il lavoro delle case farmaceutiche.

Gli esperti si riuniranno in occasione del G20 che si terrà in Germania fra qualche mese, il Ministro per la salute tedesco Hermann Gröhe ha così commentato: “Dobbiamo agire oggi se vogliamo restare in salute domani“. “Per questo, conclude, porteremo il problema dell’antibiotico-resistenza all’attenzione del G20“.

Tra i patogeni inclusi nella lista i “soliti noti”, tra cui l’Acinetobacter baumanni, lo Pseudomonas e le Enterobacteriaceae (tra cui Klebsiella, Escherichia Coli, Serratia e Proteus) che causano infezioni gravi (polmoniti e batteriemie), soprattutto in area critica.

Proprio per tale motivo si è divisa la lista in tre parti, indicando diversi gradi di priorità nell’urgenza di reperire nuovi antibiotici.

Le infezioni dovute a questi germi multiresistenti rappresentano una minaccia ed un problema di sanità pubblica.

Da qui l’esigenza di dettare i tempi e riunire attorno ad un tavolo tutti i protagonisti della cura, per aumentare la ricerca di nuove molecole innovative, capaci di dare nuove opzioni terapeutiche ai medici e nuove speranze ai pazienti.

ECCO L’ELENCO DELL’OMS

Priorità 1: FONDAMENTALE
1. 
Acinetobacter baumannii, resistente ai carbapenemi
2. Pseudomonas aeruginosa, resistente ai carbapenemi
3. Enterobacteriaceae, resistenti ai carbapenemi, produttori di ESBL

Priorità 2: ELEVATA
1. Enterococcus faecium, resistente alla vancomicina
2. Staphylococcus aureus, resistente alla meticillina, intermediato e resistente alla vancomicina
3. Helicobacter pylori, resistente alla claritromicina
4. Campylobacter, resistente ai fluorochinoloni
5. Salmonellae, resistente ai fluorochinoloni
6. Neisseria gonorrhoeae, resistente alle cefalosporine, resistente ai fluorochinoloni

Priorità 3: MEDIA
1. Streptococcus pneumoniae, non suscettibile alla penicillina
2. Haemophilus influenzae, resistente all’ampicillina
3. Shigella, resistente ai fluorochinoloni

 

Rosaria Palermo

Fonte

www.who.int

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