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Locri: chiude il reparto di Ortopedia per mancanza di personale

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Locri: chiude il reparto di Ortopedia per mancanza di personale
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Un’ennesima incredibile vicenda riguarda un ospedale pubblico italiano.

A Locri, in provincia di Reggio Calabria, il reparto di Ortopedia verrà chiuso per mancanza di personale medico, non potendo essere garantita la copertura dei turni.

La direzione ospedaliera si augura che la chiusura possa essere solo temporanea. L’attuale chiusura estiva rappresenterà un grosso disagio per i cittadini e per i turisti che verrano in visita nella provincia.

Anche il sindaco Giovanni Calabrese, ha commentato quanto accaduto scrivendo il proprio pensiero sui social:

“Avviso importante ai poveri e disgraziati cittadini e ai malcapitati turisti. Sos chiuso reparto di ortopedia. Evitate fratture!!!!!! Trasferimento immediato per i pazienti già ricoverati.

Pertanto, per evitare ulteriore disagio, siete tutti invitati a muovervi con enorme prudenza al fine di prevenire fratture di arti o altre patologie che necessitino di cure ortopediche che non potranno essere erogate presso il nostro presidio ospedaliero.”

Nonostante l’ironia, la situazione appare davvero molto critica per l’unità operativa, che da giorni ospitava una sola paziente. La donna è stata trasferita nell’ospedale di Polistena, sempre in provincia di Reggio Calabria.

“Quello che davvero dispiace, però, è l’indifferenza della politica. – continua in una nota Calabrese – In passato siamo scesi in piazza per difendere il nosocomio e a settembre lo faremo ancora perché questo territorio non può fare a meno dell’ospedale“.

Il primario di ortopedia Domenico Amuso ha spiegato senza mezze parole la situazione attuale:

“Non vi sono le condizioni per garantire prestazioni sanitarie né per eventuali urgenze né per le sedute operatorie“, come si legge sul quotidiano “Corriere della Calabria”.

Pare, infatti, che gli ortopedici a disposizione per il periodo estivo fossero solo due. Non sufficienti, quindi, per assicurare tutti i turni in ospedale.

In campo scendono anche i sindacati, in particolare il segretario provinciale della Uil, Nicola Simone, che annuncia quanto segue:

Siamo pronti a denunciare alla Procura e al prefetto quella che potrebbe essere una interruzione di pubblico servizio“.

Simone Gussoni

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