L’Agenzia italiana del farmaco sarebbe sotto indagine contabile per un presunto danno erariale, causato dal rifiuto di dieci mila dosi di farmaci monoclonali gratuite. A riferirlo è la trasmissione di Rete4 “Fuori dal Coro”, che riporta di un’inchiesta aperta dalla Corte dei Conti
Il caso si riapre ieri a tarda sera. L’Agenzia italiana del farmaco sarebbe sotto indagine contabile per un presunto danno erariale, causato dal rifiuto di dieci mila dosi di farmaci monoclonali gratuite. A riferirlo è la trasmissione di Rete4 “Fuori dal Coro”, condotta da Mario Giordano, che riporta di un’inchiesta aperta dalla Corte dei Conti. “Il programma – si legge in un comunicato di Mediaset – è in grado di rivelare che la Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta sulla nostra agenzia del farmaco, con l’accusa di danno erariale, si parla di scelta pubblica non adeguatamente ponderata. Nel mirino della magistratura contabile la scelta dell’Aifa di aver rifiutato 10.000 dosi di farmaci monoclonali gratis, decisione presa nella riunione del 29 ottobre 2020, come rivelato alcuni mesi fa. Quello che ci si domanda è perché si sia detto no a ottobre per un farmaco che si è poi comprato a marzo, una domanda che era nata anche all’interno dell’agenzia”.
Al centro della vicenda, cui oggi La Stampa dà ampio spazio, un utilizzo sperimentale e gratuito delle dosi. La Corte dei Conti vuole capire perché l’Aifa non ha mai collaborato nel rendere pubblico il verbale della riunione, come richiesto dal Tar del Lazio, che aveva ordinato di rendere pubblici i documenti. “Perché sono state rifiutate quelle dosi e chi ha detto di no? Nicola Magrini, direttore generale Aifa, dovrà ora spiegare quanto successo in quella riunione, avvenuta con la casa farmaceutica Eli Lilly e rendere pubblico il verbale come richiesto dalla Corte dei Conti”.
“Dalle carte dell’inchiesta emerge inoltre il perché sia stato detto no ad un farmaco che avrebbe guarito migliaia di persone e permesso al sistema sanitario nazionale di trarne giovamento” si legge nella nota. Gli anticorpi monoclonali infatti “hanno sempre dimostrato di essere una terapia efficace nella cura al Covid-19, come del resto la stessa Aifa ha ammesso autorizzandone l’uso, ma in un secondo momento. E pensare che l’Agenzia del farmaco inizialmente aveva addirittura negato di aver ricevuto un’offerta gratuita dall’azienda farmaceutica. Perché, cosa c’è da nascondere?”.
Poche settimane fa “Fuori dal Coro” aveva avuto conferma che nella stessa Agenzia del farmaco ci fossero posizioni diverse. “Nicola Magrini nei mesi più duri dello scorso inverno affermava con forza che l’approvazione dei monoclonali non era assolutamente in ritardo. Secondo il direttore non era tardi, ma alla Corte dei Conti hanno deciso di aprire un’inchiesta ipotizzando una scelta pubblica non ponderata. Perché non è stata accettata quell’offerta? Perché si è negata anche la sua esistenza e perché il verbale di quella riunione resta segreto?”.
Fonte: Today
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