Lo Stato può obbligare alla vaccinazione per la tutela della salute pubblica. Questa non è una violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Non solo. Per tutelare la salute della collettività è anche possibile vietare l’ingresso a scuola dei bambini non vaccinati. A deciderlo la Corte europea dei diritti dell’uomo a stabilirlo con la sentenza (ricorsi 47621/13 e altri) che ha portato la Grande Camera di Strasburgo a respingere il ricorso contro la Repubblica Ceca di alcuni genitori no-vax, scrive M. Castellaneta su “Il Sole 24 Ore”. Tali genitori si erano rifiutati di vaccinare i loro figli ed erano stati multati con una sanzione da 110 euro.
Gli Stati possono imporre ai genitori di vaccinare i figli per alcune malattie (come, per esempio, la poliomelite) e possono anche fissare sanzioni nei confronti di chi viola quest’obbligo.
Inoltre, il tema della vaccinazione obbligatoria assume una connotazione peculiare per il personale sanitario, non a caso individuato tra i primi fruitori delle dosi disponibili del vaccino anti Covid.
Questo tema è ben lungi dal costituire una novità nell’evoluzione dell’ ordinamento italiano. Al contrario, pregnanti esigenze di tutela della salute collettiva hanno periodicamente condotto lo Stato italiano, in passato, all’in- troduzione di obblighi vaccinali finalizzati al contrasto di plurime e variegate patologie infettive (come nel caso della difterite, del tetano o della poliomielite e dell’epatite virale B).
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