Cara Rossella,
ho letto con estremo piacere la lettera aperta ed inviata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ed io aggiungerei ai suoi Ministri e a tutto il governo di maggioranza.
Effettivamente l’Istituto di mobilità per il personale sanitario del SSN risulta essere un percorso lungo e tortuoso, infatti sono rimasto colpito dalla tua lettera ed il modo in cui hai elaborato la proposta di legge che andrebbe a migliorare la vita della collettività del personale sanitario. Anche io sono un infermiere che lavora nella Regione Lazio, in questo periodo sono impegnato al contrasto della diffusione del Covid 19.
Sto inoltre ultimando il corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, la mia tesi di laurea ha come tema il “benessere organizzativo”, il tuo argomento rientra nelle variabili della ricerca, in quanto dai questionari sono emerse proprio le problematiche che tu hai citato.
Vorrei infatti sottolineare quanto sia importante il benessere organizzativo nell’ambiente sanitario legato comunque alla qualità assistenziale. Spesso il personale non lavora nella propria città di residenza, e quindi vive una realtà molto difficile, in particolare in questo periodo dove molti infermieri sono stati costretti a stare lontano e isolati dalle famiglie per i motivi legati alla pandemia.
Oggi si parla facilmente di “eroi”, ma le parole volano ed è importante ritengo far notare il valore di questa professione anche quando non vi è una situazione così critica, perché spesso le cose vengono dimenticate. A tal proposito sarei disponibile a creare una cabina di regia per portare queste tematiche all’attenzione di tutto il Governo e a chiedere un incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro della Salute Roberto Speranza per affrontare queste delicate tematiche per migliorare la qualità di vita di tutti i colleghi infermieri.
Domenico Li Sacchi
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