Home Massimo Randolfi L’intelligenza umana ha raggiunto il suo apice: in futuro potrà solo regredire
Massimo RandolfiNT News

L’intelligenza umana ha raggiunto il suo apice: in futuro potrà solo regredire

Condividi
L’intelligenza umana ha raggiunto il suo apice: in futuro potrà solo regredire
Condividi

Il cervello dell’essere umano non potrà svilupparsi più di quanto fatto attualmente. Secondo quanto riportato dai ricercatori dell’Università di Cambridge, sarebbero le leggi della fisica ad impedire alla razza umana di diventare più intelligente.

Per Simon Laughlin, professore di neurobiologia nell’ateneo britannico e coautore del libro Work Meet Life, milioni di anni di evoluzione umana avrebbero raggiunto il massimo livello e nulla escluderebbe che l’intelligenza potrebbe regredire in futuro “se le pressioni dell’evoluzione imponessero un tale declino“.

Esisterebbero due barriere che impedirebbero l’espansione dell’intelligenza.

La prima riguarderebbe la miniaturizzazione delle cellule del cervello e la crescita nelle connessioni tra cellula e cellula, ormai arrivata a un punto limite.

Il secondo ostacolo sarebbe derivante dal consumo energetico delle cellule cerebrali.

Seppure il cervello rappresenti solo il 2% del peso totale dell’organismo, consumerebbe il 20% dell’energia: anche minimi aumenti nel potere di azione del cervello provocherebbero un netto aumento dell’energia necessaria a sostenerli.

Abbiamo dimostrato che il cervello deve consumare energia per funzionare, tanta energia quanto il cuore, e che i requisiti sono abbastanza alti da limitarne la performance“, ha spiegato Laughlin. Ma non sarebbe solo un problema energetico a limitare l’intelligenza. Anche la struttura cerebrale impone limiti allo sviluppo dell’intelligenza.

I neuroscienziati sono a conoscenza da anni della suddivisione del cervello in circa dieci ‘moduli”, ciascuno responsabile di diverse funzioni come il movimento o la visione.

Questi moduli sono connessi da fasci di fibre nervose e una teoria sarebbe che l’intelligenza sia correlata all’efficienza di queste connessioni.

Ed Bullmore, collega di Laughlin a Cambridge, ha misurato l’efficienza con cui diverse parti del cervello comunicano l’una con l’altra scoprendo come maggiore sia la velocità alla quale viaggino gli impulsi e più la persona sarà intelligente.

“L’alta integrazione delle reti cerebrali sembra associata con un alto quoziente di intelligenza“. Il problema è che questa “alta velocità” e come una macchina che ha bisogno grandi quantità di energia: “Si paga un prezzo per l’intelligenza”, ha detto Bullmore al Sunday Times: “Essere più intelligenti significa migliorare le connessioni tra diverse aree del cervello e questo si scontra contro forti limiti in energia e spazio“.

Simone Gussoni

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Rinnovo contratto sanità 2022-2024. Fials: "Le condizioni di partenza della trattativa sono a risorse insufficienti”
NT News

Stallo sul rinnovo del contratto: il Ministro potrebbe erogare le risorse attraverso un provvedimento legislativo

Il rinnovo del contratto del Comparto Sanità per il triennio 2022-2024 continua...

Disabile trattato in modo "disumano": per la Cassazione scatta il reato di tortura
NT News

Diritto di critica in sanità: la Cassazione ridefinisce i confini tra denuncia e mobbing

La recente ordinanza n. 3627 del 12.02.2025 della Corte di Cassazione offre...

Contratto sanità pubblica trentina, i sindacati (Cisl Fp, Uil Fpl, Nursing Up): "Importanti passi avanti"
NT News

Rsa anziani: ancora nessun rinnovo del contratto Anaste

CGIL, CISL E UIL NON VOGLIONO DISCUTERNE CON GLI ALTRI SINDACATI Roma,...

Asl CN2 (Alba-Bra): avviso pubblico per un posto da infermiere pediatrico
Avvisi PubbliciLavoroNT NewsPiemonteRegionali

Asl Cuneo 2: avviso pubblico per un posto da infermiere pediatrico

L’Asl Cuneo 2 (Alba e Bra) ha indetto un avviso pubblico, per...