Ancora oggi, dopo innumerevoli cambiamenti nel settore scientifico e nel settore medicale, l’arresto cardiaco risulta essere una delle emergenze che causa un elevato numero di vittime
A tal proposito le recenti linee guida BLSD delle varie società scientifiche afferenti all’ILCOR (International Liaison Committee on Resuscitation), e principalmente AHA (American Heart Association) e ERC (European Resuscitation Council), continuano a sottolineare l’importanza del rispetto di tutti i vari anelli della catena di salvataggio, al fine di garantire una rianimazione cardiopolmonare pulita, e soprattutto con il minor numero d’imperfezioni possibili. Sono proprio quest’ultime a causare oltre l’80% degli insuccessi nella rianimazione.
Nelle linee guida, come pure nei vari corsi per esecutori BLSD, si cerca di dare sempre molta importanza al passaggio riguardante le compressioni toraciche: sia i soccoritori laici (non professionisti), che i sanitari dovrebbero eseguire delle compressioni toraciche di qualità. Soprattutto i laici che, dal momento in cui sono sprovvisti di attrezzature per eseguire le ventilazioni (pocket mask portatile e/o pallone ambu), devono contare soprattutto ed esclusivamente sulle compressioni toraciche (Hand-Only).
I soccorritori devono | I soccorritori non devono |
Eseguire compressioni toraciche con una frequenza di 100-120/min | Comprimere con una frequenza inferiore a 100/min o superiore a 120/min |
Comprimere a una profondità di almeno 2 pollici (5 cm) | Comprimere a una profondità di meno di 2 pollici (5 cm) o di più di 2,4 pollici (6 cm) |
Consentire la riespansione toracica completa dopo ogni compressione | Rimanere appoggiati al torace tra le compressioni |
Ridurre al minimo le pause tra le compressioni | Interrompere le compressioni per più di 10 secondi |
Dunque, con l’effettiva e rimarcata importanza delle compressioni toraciche esterne, si è giunti alla ricerca di alternative, in particolare nello sviluppo di dispositivi meccanici al fine di ottimizzare la compressione e la perfusione coronarica/celebrale. E’ sulla base di questa concenzione che è stato sviluppato il dispositivo meccanico automatizzato per il massaggio cardiaco. Tra i vari dispositivi, quelli diffusi attualmente sono:
Animax mono e Animax Resuscitation (Alber Antriebstechnik, Albstadt, Germania), pesa 8 kg, è adatto per pazienti adulti (con l’eccezione di persone esili o robuste), non necessita di fonti d’energia ma la durata, come pure la frequenza delle compressioni, varia in base all’esaurimento fisico dell’operatore, e il tempo stimato di passaggio dall’RCP manuale ad automatico è di circa 5-20 secondi.
Thumper® (Michigan Instrument, USA), viene usato per gli adulti (senza limite di peso), necessita di O2 e chiaramente dura fino all’esaurimento della sorgente di O2, la profondità delle compressioni è regolabile da 0-80 mm, sono consigliate 2 persone per l’inserimento dell’attrezzatura.
Life-Stat® (Michigan Instrument, USA), simile al precedente.
Autopulse (Zoll Medical Deutschland, Colonia, Germania), presenta un peso 9,3 kg, presenta una batteria come fonte d’energia (con un autonomia di 30 min), presenta una profondità delle compressioni pari alla riduzione del 20% della profondità toracica in senso antero-posteriore.
LUCAS™ 1 e 2 (Lund University Cardiac Assist System, Jolife, Lund, Svezia), il più celebre massaggiatore automatico esterno in commercio. A seconda dal modello, presenta un peso che va dai 6,3 kg ai 7,8 kg; il primo modello è alimentato ad aria compressa o O2, mentre il secondo è alimentato a batteria. Su questo specifico tipo di dispositivo sono stati eseguiti studi approfonditi, tra cui uno studio retrospettivo sulla validità e l’efficacia del dispositivo (SCENARIO: Official Italian Journal of ANIARTI . May2011, Vol. 28 Issue 2, p16-19. 4p. 1, Authors Cancian, Gheno, Benetton)
Oltre a tutti questi benefici, il massaggiatore automatico può presentare degli effetti collaterali: ecchimosi e indolenzimento del torace (conseguenze comuni dell’uso del device); e l’ILCOR ha ritenuto che la frattura delle coste ed altre lesioni sono conseguenze frequenti dell’RCP (manuale ma soprattutto automatica) ma accettabili se paragonate all’alternativa costituita dal decesso per arresto cardiaco. Un altro punto a sfavore di tali device è dato dal: “Esiti neurologici dei pazienti colpiti da arresto cardiaco in ambito extraospedaliero: efficacia delle compressioni toraciche meccaniche vs compressioni toraciche manuali: una revisione della letteratura.” (SCENARIO: Official Italian Journal of ANIARTI . 2017, Vol. 34 Issue 4, p6-15. 10p. 1 Diagram, 3 Charts.; Author Marco Ranfone). Questa metanalisi non ha evidenziato degli outcomes positivi a livello neurologico dopo la compressione toracica meccanica comparata con quella manuale.
Si attenderà con esitazione la pubblicazione delle nuove linee guida BLSD nel 2020, ma fino a quel momento rimane dovuto e soprattutto obbligatorio l’uso delle linee guida in corso. E’ un bene che vi siano studi e approfondimenti scientifici su tali tematiche, ma rimane e rimarrà sempre indispensabile un solo macchinario per ogni contesto di lavoro sanitario, l’intelletto umano.
Alla prossima colleghi!
Pasquale Fava
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