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L’infermiere case manager: figura centrale nell’unità di senologia

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L'infermiere case manager: figura centrale nell'unità di senologia
Rear view of woman having mammogram
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L’importanza del primary nurse di II livello per chi deve affrontare un complicato percorso di cura.

Quando si parla di infermiere case manager (o primary nurse di II livello), nel contesto lavorativo-sanitario, molte volte si fa riferimento a una regressione della professione infermieristica, a causa della scarsa applicazione delle procedure pratico-assistenziali. Ciò è alquanto inesatto.

L’infermiere case manager è una figura lavorativa nata con l’intento di creare un giusto equilibrio tra qualità dei servizi sanitari assistenziali e mantenimento dei costi (cosa estremamente importante in questi tempi di spending review). Ma al di là dell’obiettivo lavorativo, l’infermiere case manager deve possedere ottime conoscenze teorico-pratiche del settore sanitario d’appartenenza, al fine di poter eseguire un efficiente governance clinica di ogni paziente che richiede la sua assistenza.

Un altro fattore importante è che, grazie all’infermiere case manager, il paziente non si sente più solo, abbandonato al proprio percorso di cura. Ogniqualvolta un individuo abbia a che fare con una patologia (più o meno grave), già sa che dovrà affrontare lo stress e l’angoscia del percorso di cura e, prima ancora, dovrà avere a che fare con l’estenuante preoccupazione della ricerca dei vari professionisti che possano prendere in carico il suo caso.

Dunque il paziente, al di là del dolore, dell’angoscia e dello stato di preoccupazione e tristezza derivato dalla patologia, dovrà avere anche la lucidità per trovare i vari professionisti sanitari, saper coniugare i vari appuntamenti e seguire alla lettera le varie indicazioni che gli sono fornite. Tutto ciò causa un prolungamento dei tempi di guarigione e la possibile insorgenza di problematiche collaborative (sia psicologiche che fisiologiche).

Nel settore senologico queste tematiche sono rimarcate in maniera particolare, soprattutto perché la donna, a seguito di tutto il percorso terapeutico, va incontro a un forte senso di deprivazione e a un alterazione (in alcuni casi irreversibile) dell’immagine di sé. Il seno rappresenta la femminilità per antonomasia: la donna, privata di quest’organo, perde il simbolo che la rappresenta e che raffigura una delle fasi più importanti della sua vita, la maternità.

A tal proposito, l’infermiere case manager nei centri di senologia (breast unit) è quella figura che gestisce e coordina sia l’equipe multidisciplinare che tutto il percorso di cura di ogni singolo paziente preso in carico, garantendo qualità, efficienza e sicurezza. Tutte prerogative indispensabili affinché non si punti più alla quantità, bensì a una maggior qualità della domanda in sanità.

Pasquale Fava

 

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