Secondo Janet Davies, segretario generale del Royal College of Nursing, il problema sta nella carenza cronica di personale, sottoposto costantemente a enormi pressioni.
Uno studio effettuato dai ricercatori delle università di York, Manchester e Sheffield ha stimato che 237 milioni di errori di terapia vengano commessi nell’NHS ogni anno. Medici, infermieri e farmacisti sarebbero i principali responsabili di questa enorme cifra, equivalente a un errore ogni cinque farmaci somministrati.
Secondo le stime, 712 decessi sarebbero stati una conseguenza diretta di un errore, ma le errate trascrizione e registrazione potrebbero nascondere un enorme numero di decessi: la stima annuale potrebbe aggirarsi fra le 1.700 e le 22.303 morti complessive. Un quinto degli errori avviene in ambiente ospedaliero. Gli esempi di errori terapeutici inclusi nella ricerca sono i seguenti:
- Somministrazione di farmaco errato
- Errata dose somministrata
- Ritardi nella somministrazione del farmaco
- Errata via di somministrazione
- Errata modalità di preparazione
- Errore di prescrizione
Il segretario di Stato alla Salute del Regno Unito, Jeremy Hunt, ha dichiarato: “Assistiamo alla morte di 4-5 pazienti al giorno a causa di errori di prescrizione, somministrazione o monitoraggio di terapia incisive. È importante ribadire che non vogliamo biasimare medici, infermieri o farmacisti che lavorano duramente e sempre sotto pressione. Si tratta di creare una cultura che permetta di interrompere quanto accade e che ci permetta di imparare dai nostri errori.”
Hunt ha svelato i piani per contrastare questi errori aiutando i sanitari ad assistere pazienti in determinate condizioni. Anche il processo di introduzione di un sistema di prescrizione elettronica nazionale sarebbe stato notevolmente accelerato.
Janet Davies, segretario generale del Royal College of Nursing, ha dichiarato che Jeremy Hunt dovrebbe intervenire alla base del problema, risolvendo in primis la carenza cronica di personale, sottoposto costantemente a enormi pressioni: “Personale ridotto e restrizioni finanziarie creano un ambiente nel quale diventa molto più facile commettere errori. Il report parla di errore umano come uno dei principali fattori di rischio. La prescrizione elettronica aiuta, ma occorre guardare al processo da un capo all’altro. Questa revisione ha la funzione di promemoria del bisogno di integrare i livelli del personale dell’NHS. Abbiamo bisogno di persone con le giuste competenze e conoscenze nel posto giusto. I nostri iscritti ci riferiscono di dover lavorare con i secondi contati, venendo trasferiti costantemente da un reparto all’altro a causa della carenza di personale”.
E ancora: “L’elevato utilizzo di ‘agency nurses’ (infermieri esterni su chiamata, ndr) rappresenta un’ulteriore fattore di rischio. Un minor numero di errori viene commesso dal personale che conosce le procedure interne, le strumentazioni e i pazienti. Il Governo non può continuare a ignorare evidenti problemi. Solo adottando livelli di personale adeguati possiamo migliorare la sicurezza dei pazienti. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato che gli errori terapeutici sono una delle cause principali e un pericolo evitabile nei servizi sanitari di tutto il mondo”.
I principali stati mondiali stanno concentrando i propri sforzi per ridurre al minimo questa tipologia di incidenti entro i prossimi cinque anni.
Simone Gussoni
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