Riprendiamo un articolo del Sole 24 Ore sulle questioni sollevate dal discorso del ministro della Salute.
Le grandi incompiute di vecchia data, come la questione Sud, ma anche recenti, come l’applicazione dei Livelli essenziali di assistenza, aggiornati nel gennaio 2017. Così come la necessaria chiarezza sulle coperture finanziarie che a essi sottende. Il contesto è quello di uno scambio continuo con il Parlamento, di cui viene ribadita la centralità, così come quello della massima trasparenza e comunicazione non solo tra Esecutivo e Legislativo, ma anche con i ministeri competenti e, soprattutto, con i cittadini. Perché il Ssn, di cui quest’anno ricorrono i quaranta anni dall’istituzione, è un «esempio di civiltà da salvaguardare sempre e in ogni modo».
Nell’audizione davanti alle commissioni Igiene e Sanità e Affari sociali di Senato e Camera, il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha reso note le Linee programmatiche del suo dicastero.
Trasparenza e Manager
Inevitabile l’estrema varietà dei temi. Tra questi, la promessa di «massima trasparenza sul proprio operato» – a cominciare dall’agenda quotidiana – così come su quello dei manager sanitari. «Il provvedimento che ha portato alla formazione dell’elenco nazionale degli idonei all’incarico di Dg – afferma Grillo – non è stato in grado di rispondere ai problemi di ingerenza della politica nelle scelte dei manager in sanità. A dimostrazione di ciò basti ricordare che in sede di lavori parlamentari venne presentata la relazione tecnica di accompagnamento al decreto. Ebbene, si stimava che i soggetti in possesso dei requisiti richiesti fossero in numero di poco superiore a 12.000 (875 organi di vertice degli enti pubblici del Ssn ai quali si aggiungevano i direttori di struttura complessa 11.150).
Dategli un’occhiata e capirete che di fatto – precisa la ministra – nulla o poco è cambiato rispetto alla situazione precedente. Risolvere in tempi brevi un problema che si trascina da tanti anni non è cosa semplice, ma con gli uffici ed alcune persone tra le più competenti in materia stiamo al lavoro per adottare i giusti accorgimenti. Formazione e strumenti di valutazione omogenei e trasparenti sono in cima al nostro progetto di riforma senza mai dimenticare che dobbiamo concedere ai giovani di talento l’opportunità di contribuire al cambiamento. Anche in questo, la trasparenza sarà la migliore garanzia delle scelte e dell’individuazione di chi è realmente meritevole».
Vaccini
Confermato quanto annunciato nei giorni scorsi: un disegno di legge parlamentare supererà la legge Lorenzin. Intanto, è in arrivo il decreto sull’Anagrafe nazionale ed è stato attivato il tavolo di esperti indipendenti a sostegno della pianificazione strategica nazionale. Ma il Governo lavorerà anche a comunicare la «necessità delle vaccinazioni».
Farmaci
Con Mef e Aifa si sta lavorando «già da un paio di settimane» con l’intento di«individuare, se possibile, una soluzione per il pay-back della farmaceutica per gli anni 2013/2015 e 2016» Non solo, avvisa la ministra: «Contemporaneamente ho predisposto un tavolo per il governo della farmaceutica, altra disposizione di legge disattesa, e dei dispositivi medici». Personale. Giovani e cambiamento sono la direttrice da seguire: nuovi percorsi di formazione omogenei e armonici andranno definiti con le Regioni. Mentre le aggressioni ai medici, in un’ottica più ampia di tutela della sicurezza sul lavoro, saranno al centro di un prossimo decreto governativo.
Edilizia sanitaria
«Le persone e le idee sono la parte più delicata del nostro Ssn», spiega ancora Grillo. Ma perché si raggiunga questa finalità va posta piena attuazione a due provvedimenti cruciali degli ultimi anni: il Dm 70, al cui servizio andrà posto il Piano nazionale esiti, per una puntuale valutazione degli interventi. L’orizzonte temporale cui guardare deve andare «oltre la quotidianità», andando alla ricerca di quei ben 32 miliardi di euro di fabbisogno dell’edilizia sanitaria, impostando programmi di reperimento delle risorse sia in accordo con altri ministeri sia in una cornice internazionale.
«Ad esempio – spiega Grillo – alcune iniziative di investimento e riqualificazione energetica si possono immaginare ampliando quanto già oggi previsto attraverso i piani triennali di investimento immobiliare dell’Inail. Sono scelte difficili, ma abbiamo davanti a noi anche una grande opportunità per attuare il rinnovo del patrimonio edilizio e tecnologico in ambito sanitario soprattutto in Regioni che più di altre soffrono l’assenza di risorse in cui il tessuto socio-economico non è il grado da solo di garantire uno sviluppo autonomo del sistema. E per questo è cruciale riaprire i rubinetti degli investimenti, chiusi ormai da troppo tempo».
Piano nazionale cronicità
Servono criteri che vadano di pari passo a quelli individuati per l’ospedale: «È da condividere l’idea di elaborare un regolamento per individuare gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza territoriale. Un lavoro certamente complesso, ma necessario per realizzare in modo appropriato tutti gli investimenti utili ad una corretta presa in carico dei pazienti al di fuori degli ospedali in una logica di continuità assistenziale. Da questo punto di vista può essere certamente utile sia l’apporto del Ccm sia la realizzazione di un nuovo Piano nazionale della prevenzione, considerata l’ormai prossima scadenza dell’attuale», afferma la ministra.
Nuovo patto salute
Ci si arriverà tramite gli “Stati generali per il benessere equo e sostenibile”, che condurranno a un provvedimento di programmazione «snello» che tratterà molti dei diversi punti già toccati dal precedente Patto per la salute. Ma questa volta con un cronoprogramma e «una puntuale rappresentazione dello stato di avanzamento dei lavori».
Prevenzione
Focus su fenomeni come il “Binge drinking”, sempre più diffuso tra giovani e giovanissimi. Via libera anche a campagne di comunicazione per importare corretti studi di vita, così come all’aggiornamento della normativa sull’impatto sanitario ambiente.
Riparto delle risorse per la sanità
Si è deciso di far proseguire l’iter del riparto 2018, per non bloccare l’attività di quest’anno. Ma in prospettiva saranno rivisti i criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale. La premessa è però invertire la tendenza alla riduzione di 3 decimi di punto all’anno delle risorse destinate alla Sanità, segnalata dalla Corte dei conti. «Nessuno ha la bacchetta magica, ma il trend è tracciato», afferma Grillo. Rilanciare gli investimenti nella sanità ma anche recuperare risorse con la lotta a sprechi e inefficienze sono parte della strategia. Quindi, spazio alla centralizzazione degli acquisti e all’allargamento della collaborazione tra soggetti aggregatori e Consip. «Siamo nel luglio 2018 ma di nuovi Dpcm non se ne sono visti», attacca Grillo.
Ricerca
«Non possiamo sottacere quanto, mai abbastanza, forse addirittura troppo poco, è stato investito e realizzato. Nel corretto rapporto tra istituzioni pubbliche e aziende private, nella ricerca indipendente, nel ruolo delle Università e degli Istituti pubblici di ricerca, nella necessità di investire senza indugi anche nel capitale umano, nei giovani. Ancora una volta, di investire nelle migliori capacità. Sempre seguendo il filo rosso della trasparenza», premette Grillo. «Quanto alle imprese – prosegue – di qualsiasi settore, che esportano sempre di più, che creano occupazione, a volte investono in Italia, è indubbio che per il Paese tutto ciò rappresenta un valore».
Sanità digitale
Prima frontiera è l’Anagrafe nazionale vaccini. Ma «è necessario dare piena attuazione all’informatizzazione del Ssn a partire dal Fascicolo sanitario elettronico». E il ministero lavorerà per la predisposizione dei decreti attuativi per la definizione di contenuti, formati e standard di documenti sanitari e servizi al fine di favorire la coerente alimentazione dei sistemi di Fse realizzati dalle Regioni». Spazio poi anche all’interconnessione dei sistemi informativi del Ssn per «intercettare il percorso seguito dal paziente a fronte di un bisogno sanitario, attraverso le strutture sanitarie e i diversi livelli assistenziali su tutto il territorio».
Fonte: Il Sole 24 Ore
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