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L’impatto delle tecnologie sulla pratica infermieristica: opportunità e sfide

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L'impatto delle tecnologie sulla pratica infermieristica: opportunità e sfide
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Negli ultimi anni il settore sanitario ha visto un’accelerazione senza precedenti nell’adozione di tecnologie digitali. Per gli infermieri questa rivoluzione tecnologica ha aperto nuove prospettive e ha posto sfide inedite. Mentre strumenti come i software di gestione elettronica dei pazienti e le piattaforme di telemedicina stanno migliorando la qualità delle cure, rimangono interrogativi su come queste innovazioni possano essere integrate efficacemente nella pratica quotidiana, senza compromettere l’aspetto umano dell’assistenza.

L’adozione delle cartelle cliniche elettroniche (EHR)

La cartella infermieristica è considerata uno strumento informativo utile per progettare, gestire, valutare, l’intervento assistenziale, nonché per comunicare tra gli operatori e per documentare ma soprattutto per garantire la migliore assistenza alle persone assistite, secondo quanto riportato da Renzo Zanotti, un’eccellenza nel mondo dell’infermieristica.

Uno dei principali cambiamenti introdotti dalla digitalizzazione è l’adozione delle cartelle cliniche elettroniche (EHR). La cartella clinica elettronica è una cartella clinica creata in forma digitale grazie a strumentazioni elettroniche. Questa poi viene stampata e firmata per essere successivamente gestita e conservata in un archivio cartaceo. A differenza di quella fatta a mano, la cartella clinica elettronica è facilmente accessibile a tutto lo staff sanitario può essere aggiornata rapidamente e garantisce una semplice condivisione delle informazioni sul singolo paziente.

Come evidenziato in una revisione sistematica su Health Services Research, “le cartelle cliniche elettroniche hanno migliorato significativamente la gestione delle informazioni sui pazienti, pur presentando alcune sfide operative per gli infermieri”. Tuttavia, nonostante i benefici, gli infermieri spesso si trovano ad affrontare un aumento del carico di lavoro amministrativo, con la necessità di inserire dati in tempo reale che possono distogliere l’attenzione dall’assistenza diretta al paziente.

Ogni mattina, prima di iniziare il mio turno in reparto, mi prendo qualche minuto per rivedere le cartelle cliniche elettroniche dei pazienti che mi sono stati assegnati. Questo semplice gesto, che ormai fa parte della mia routine quotidiana, mi ricorda quanto la tecnologia abbia cambiato la nostra professione. Ricordo ancora i primi giorni in cui le cartelle elettroniche furono introdotte. All’inizio, la transizione dal cartaceo al digitale sembrava quasi un’impresa titanica. Il tempo necessario per imparare a navigare tra le schermate, inserire correttamente i dati e utilizzare le nuove funzioni sembrava sottrarre preziosi minuti all’assistenza diretta ai pazienti.

Poi è arrivato il giorno in cui ho capito il vero potenziale di questo strumento. Durante un turno particolarmente intenso, uno dei miei pazienti ha improvvisamente manifestato sintomi preoccupanti. Grazie alla cartella clinica elettronica, sono riuscita a consultare in pochi secondi la sua storia medica completa, inclusi precedenti episodi simili, allergie e terapie in corso. Questo mi ha permesso di agire rapidamente, informare il medico di guardia con dati precisi e contribuire a prendere decisioni tempestive che hanno migliorato l’esito per il paziente.

Telemedicina e assistenza remota

La telemedicina è una modalità di erogazione di servizi sanitari che sfrutta le tecnologie digitali e di comunicazione per consentire l’accesso a cure mediche a distanza. Si tratta di un importante strumento per migliorare l’efficienza del sistema sanitario, ridurre i costi e garantire un’assistenza tempestiva e personalizzata. Attraverso la telemedicina, pazienti e medici possono interagire mediante videoconferenze, messaggi o applicazioni dedicate, senza la necessità di spostarsi fisicamente. Ciò si rivela particolarmente utile per chi vive in aree remote o necessita di monitoraggio costante, come nel caso delle persone che soffrono di malattie croniche.

In Italia la telemedicina ha conosciuto un notevole sviluppo durante l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, evidenziando il potenziale di questo approccio per la gestione delle future sfide in ambito sanitario. Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la telemedicina ha permesso di mantenere la continuità delle cure durante la pandemia di Covid-19, riducendo le visite in presenza e minimizzando i rischi di contagio.

Tuttavia gli infermieri hanno dovuto adattarsi rapidamente a nuove modalità di interazione, spesso senza una formazione adeguata, affrontando problemi tecnici e barriere digitali, soprattutto con i pazienti meno avvezzi all’uso della tecnologia. Il nostro Paese deve ancora lavorare sulla diffusione capillare delle infrastrutture e delle competenze digitali necessarie per garantire l’efficacia e l’accessibilità dei servizi di assistenza sanitaria a distanza su larga scala.

Durante la pandemia di Covid-19 il nostro ospedale ha iniziato a utilizzare piattaforme di telemedicina per monitorare i pazienti a distanza. All’inizio ero scettica. Mi chiedevo come potesse essere efficace fornire cure senza il contatto diretto con il paziente. Tuttavia mi sono presto resa conto che, in alcuni casi, la telemedicina non solo era efficace, ma addirittura essenziale. Ricordo una paziente anziana che viveva in una zona rurale, lontana dall’ospedale. Grazie alla telemedicina, sono riuscita a seguirla regolarmente, monitorare i suoi parametri vitali e rassicurarla, anche a distanza.Questo approccio le ha evitato numerosi viaggi, riducendo il rischio di esposizione al virus e permettendole di ricevere comunque cure adeguate.

L’intelligenza artificiale (IA) in ambito infermieristico

L’intelligenza artificiale consiste nella capacità di un programma informatico di eseguire compiti o processi di pensiero legati all’intelligenza umana. L’IA è una tecnologia talmente avanzata che può avere un impatto significativo nella risoluzione e riorganizzazione dei problemi dei sistemi sanitari. Questo è possibile grazie all’ampia gamma di supporto che le istituzioni mediche possono ottenere da strumenti dispositivi tecnologici, nonché alla riduzione dei costi, al miglioramento della qualità dei servizi medici e della loro efficacia.

L’intelligenza artificiale sta emergendo come uno strumento promettente per supportare le decisioni cliniche. Attraverso algoritmi avanzati l’IA può aiutare a identificare precocemente complicazioni o a personalizzare i piani di cura. L’utilizzo dell’IA nelle scienze infermieristiche è di assoluta importanza, poiché è in continuo cambiamento e si evolve quotidianamente, proprio come la scienza medica. Le applicazioni dell’intelligenza artificiale in campo infermieristico sono utilizzate quotidianamente avendo come esempio il supporto e garanzia di un’assistenza infermieristica efficace e qualitativa.

Pianifica, programma e aggiorna l’assistenza infermieristica avvalendosi di strumenti e sistemi di supporto decisionali in base alle informazioni inserite Crea turni degli infermieri più flessibili, per rendere più efficace la cura dei pazienti e la soddisfazione degli infermieri stessi. L’Università di Pittsburgh (Pennsylvania USA), ha creato un’IA in grado di analizzare le preferenze, le difficoltà e la disponibilità degli infermieri in modo da stilare un piano dei turni facendo un bilancio corretto per coprire anche le assenze ed eventuali lacune.

“Oggi in Italia ci sono 51 milioni di utenti di Internet, 44 milioni di utilizzatori di Social Media su 60 milioni di cittadini e una presenza sul web che nel 2023 ormai supera l’86% degli utenti; l’IA ha un grande impatto nel Paese, e così in ambito medico e infermieristico ha trovato grande accoglienza.” (Avvenire 22 sett 2023)

L’assistenza infermieristica non sarà mai completamente sostituita da robot, intelligenza artificiale o macchine con apprendimento automatico, poiché è un’assistenza olistica. I sentimenti umani non possono essere gestiti dalle macchine, e il contesto ambientale non può essere completamente compreso dall’IA da sola, ma può essere gestito con l’aiuto umano.

Sarà un potente strumento sempre più utilizzato nell’ambito infermieristico, ma l’efficacia dell’IA è difficile da confrontare e valutare a causa dell’utilizzo degli algoritmi e della mancanza di studi scientifici. Inoltre, i risultati dell’IA dipendono da chi la progetta e da chi la utilizza. Tuttavia resta il dibattito su quanto gli infermieri debbano fidarsi di questi strumenti e su come mantenere il giusto equilibrio tra l’uso della tecnologia e il giudizio clinico umano.

Sfide e considerazioni etiche

L’uso crescente della tecnologia solleva anche importanti questioni etiche. La gestione dei dati sensibili dei pazienti richiede una maggiore consapevolezza della privacy e della sicurezza informatica. Inoltre, l’automazione di alcuni processi potrebbe ridurre la necessità di interventi umani, sollevando preoccupazioni sulla possibile de-umanizzazione dell’assistenza infermieristica.

Nonostante tutti questi progressi, credo che la sfida più grande sia mantenere l’equilibrio tra l’uso della tecnologia e l’empatia che è al cuore della nostra professione. La tecnologia ci fornisce strumenti straordinari, ma non può sostituire l’importanza di una mano rassicurante, di un sorriso o di una parola di conforto. Ogni giorno, cerco di ricordare che, anche con tutti i dispositivi e i sistemi a nostra disposizione, il cuore del nostro lavoro rimane l’essere umano.

Conclusione

Le tecnologie digitali stanno trasformando la professione infermieristica in modi impensabili fino a pochi anni fa. Se da un lato queste innovazioni offrono nuove opportunità per migliorare l’efficienza e la qualità delle cure, dall’altro richiedono una riflessione profonda su come integrarle senza perdere di vista l’importanza del contatto umano. Per gli infermieri il futuro sarà segnato dalla capacità di adattarsi a questi cambiamenti, acquisendo nuove competenze e mantenendo al centro del loro lavoro il benessere del paziente.

L’integrazione dell’IA nella pratica non deve alterare gli obiettivi della cura del paziente. La continua evoluzione del digitale avanzato, tecnologie come l’intelligenza artificiale devono essere adottate o integrate nella pratica infermieristica all’interno di questi aspetti infermieristici ed etici elementi di cura in modo che la pratica infermieristica rimanga rilevante nel panorama in evoluzione (Fronczek, 2019).

Gli infermieri nei rispettivi ambiti devono essere consapevoli di come l’intelligenza artificiale influisce sui loro processi infermieristici i risultati dei loro pazienti. Nell’ambito della sanità pubblica, della ricerca e dell’assistenza infermieristica informatica, la consapevolezza di come i dati sulla popolazione o i big data possono facilmente oscurare i bisogni sanitari delle minoranze e perpetuare le disparità necessarie.

Elenwoke Udoamaka

Bibliografia e sitografia

**Adelman JS, Kalkut GE, Schechter CB, Weiss JM, Berger MA, Reissman SH, Southern WN. Understanding and preventing wrong-patient electronic orders: a randomized controlled trial. Journal of the American Medical Informatics Association : JAMIA. 2013;20(2):305–310. http://doi.org/10.1136/amiajnl-2012-001055. [PubMed]
**Ching-Yi Chang PhD, RN, Hsiu-Ju Jen MSN, RN, Dr. Wen-Song Su MD, Trends in artificial intelligence in nursing: Impacts on nursing management.First published: 15 August 2022 https://doi.org/10.1111/jonm.13770
**Telemedicine:Opportunities and Developments in Member States , Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) visitato 24/08/2024.
**Intelligenza artificiale in medicina: qual è il suo impatto?
https://www.marionegri.it/magazine/intelligenza-artificiale-medicina visitato 22/08/2024
**Artificial intelligence in the field of nursing. Attendance, administration and education implications
**Stacey Kusterbeck, The Ethical Implications of AI in Nursing July 09,2024

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