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Licenziati per assenteismo tre infermieri a Lecce

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Medici e infermieri uscivano in orario di lavoro per fare una passeggiata o gite al mare: 90 gli indagati a Roma 
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Asl di Lecce: licenziamento per cinque dipendenti ospedalieri, mentre il direttore di un reparto e un altro dipendente sono stati sospesi dal servizio senza stipendio.

La Asl di Lecce sceglie la linea dura, senza neppure far leva sul decreto Madia, utilizzando la norma prevista dalla riforma Brunetta. Succede all’ospedale “Ignazio Veris Delli Ponti” di Scorrano, in provincia di Lecce. Il Direttore del pronto soccorso, Luigi Perulli e il coordinatore sono stati sospesi per mancata vigilanza, rispettivamente per tre e quattro mesi. Per loro l’Ufficio provvedimenti disciplinari dell’Azienda ha deciso anche la privazione dello stipendio, per sottolineare la gravità del comportamento tenuto e dimostrare ad altri assenteisti in erba che con il lavoro non si scherza.

Sono invece 5 invece i dipendenti licenziati, tre infermieri e due operatori sociosanitari, non avendo giustificato in maniera convincente la mancata presenza sul posto di lavoro.

La verifica è partita in seguito a un esposto anonimo, nel quale si lamentavano le perduranti assenze di alcuni dipendenti da un settore tra l’altro particolarmente caldo come il Pronto soccorso. Incrociando i dati si è scoperto che quelle cinque persone in determinati giorni non erano al loro posto, pur non risultando in ferie né in malattia.

In applicazione della riforma Brunetta e considerato “il reiterato assenteismo”, all’esito del procedimento disciplinare, l’Asl ha quindi disposto il licenziamento. Lanciando un segnale chiarissimo ai dipendenti di tutti i presidi ospedalieri della provincia di Lecce, il cui comportamento già in passato è stato oggetto di denunce interne e esposti alla Procura.

La sanzione è stata adottata a seguito dell’accertamento di numerosi giorni di assenza ingiustificata nel corso del 2015. I cinque soggetti sanzionati con il licenziamento con preavviso, avrebbero accumulato, nel corso del 2015, tra le 7 e le 17 assenze non giustificate.

 

Giuseppe Papagni

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