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Lettera a Virginia Raggi, sindaco di Roma

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Cara Virginia Raggi,

innanzi tutto complimenti: sei la prima ‘sindaca’ nella storia di Roma. E forse già questo ci suggerisce che si sta davvero aprendo una nuova pagina, per questa martoriata città. O “Una nuova era”, come dici tu; per Roma e forse anche per il nostro paese che, per quanto ne dica il premier Renzi, non se la passa un granché bene. Basta farsi una passeggiata per le periferie della nostra capitale, dove ciò che nei paesi ‘normali’ funziona benone, come ad esempio la raccolta differenziata dei rifiuti, qui da noi è diventato l‘apoteosi del degrado urbano: tutti lasciano immondizia dappertutto, consapevoli che non saranno mai individuati e perseguiti. Tutto sembra fuori controllo, ognuno può fare come vuole e quando vuole, la criminalità aumenta, l’immigrazione è gestita creando pericolosi ghetti; quasi fossimo saltati indietro di decadi. O di secoli.

Poche sere fa mi sono goduto in TV il tuo confronto con l’altro candidato sindaco; sono stati molti i concetti, dall’una e dall’altra parte, che mi hanno colpito. Ma uno su tutti, ha catturato la mia attenzione: mentre Giachetti parlava di inasprimenti di pene e sanzioni, tu gli hai ricordato che se le leggi e le regole non vengono fatte rispettare, eventuali inasprimenti a destra e a manca sono totalmente inutili. Ovvio? Non qui. Uno degli atavici problemi di Roma, infatti, è che tutti possono fare tutto, indiscriminatamente, in piena libertà ed in ogni ambito. Servono controlli veri, Virginia. A 360 gradi. E, da queste parti va specificato, i controllori non devono essere parenti, amici o personaggi che hanno degli interessi in comune coi controllati.

Ad esempio, conoscerai sicuramente la drastica situazione della Sanità della Regione Lazio. Io sono un infermiere e… Hai presente le foto scattate pochi giorni fa in quello che una volta era l’Ospedale Forlanini? Ecco, ti assicuro che la Sanità della regione Lazio è esattamente in quelle condizioni: in malora. Ed è facile rendersene conto non solo nei nosocomi, sempre più in crisi, sempre meno efficienti, con croniche ed imbarazzanti carenze di personale assistenziale e coi pronto soccorso quotidianamente al collasso… ma anche in altri ambiti meno ‘visibili’: io mi occupo di assistenza territoriale a pazienti cronici gravissimi, connessi a presidi tecnologici per poter sopravvivere e bisognosi di cure assistenziali ad ‘alta intensità’; beh, ciò che ho visto negli anni, in questo servizio che ho svolto e che svolgo tuttora tramite diverse aziende private appaltate con le ASL, è un immane spreco di risorse, un mare di inspiegabili sperequazioni, modelli di cura e assistenza che oramai non funzionano più, ma che vengono mantenuti in piedi chissà perché (…) o per chi (…), pazienti considerati solo come corposi assegni circolari parcheggiati sui letti. E pensare che all’Università (sì, perché in pochi lo sanno, ma l’infermiere è un professionista laureato) mi era stato inculcato a forza in testa il concetto de ‘il paziente sempre e comunque al centro di ogni processo di cura e assistenza’… In pratica: anche qui servono veri controlli, Virginia. E tanti. Serve capire perché non vengono preferiti modelli assistenziali più sostenibili a favore di altri per cui non ci sono più risorse (in quanto prosciugate da abili masticatori o sprecate in servizi dispendiosi e poco utili).

Servono novità, chiarezza, pulizia e… coraggio. In questo come nei tanti altri ambiti in cui dovrai far sentire la tua voce. Perché probabilmente è questo che si aspettano da te i tanti elettori che ti hanno nettamente preferita a Giachetti: novità, chiarezza, pulizia e coraggio!

Una ragazzina. Così ti hanno chiamata in molti, mettendo in dubbio la tua credibilità e le tue capacità prima ancora di ascoltarti. Già, perché secondo il lavaggio del cervello che il popolo italiano ha subito negli ultimi 30 anni da parte dei politicanti che hanno affossato questo paese, a 37 anni si è poco più che bambini e a 70 si è ancora ‘giovani’. Forse grazie al tuo mandato, cara ‘sindaca’, riusciremo ad uscire anche dalla morsa di questa distorsione culturale, che qui in Italia penalizza oltre modo i giovani.

È il tuo momento, Virginia Raggi, ‘sindaca’ di Roma. Buon lavoro e… In bocca al lupo.

Alessio Biondino

Foto: YouTube

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