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Letalità, Extrasistole e assunzione di caffè. Lo studio

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Il caffè è una bevanda molto diffusa a livello Globale e contiene una sostanza, la 1,3,7-trimetil-1H-purin-2,6 (3H,7H )- dione (caffeina), che ne caratterizza alcuni  effetti sull’organismo umano.

La caffeina è una sostanza organica di origine vegetale e può avere notevoli effetti clinici su un essere vivente.

Il più noto e degno di attenzione è l’effetto sul Sistema Nervoso Centrale che, per il legame che la molecola instaura con determinati ligandi cellulari, ne scaturisce per aumento di noradrenalina e adrenalina circolante.

Gli effetti sono quelli riconducibile all’azione del sistema nervoso simpatico con conseguente, citandone alcuni di effetti, glicogenolisi, aumento di afflusso di sangue ai muscoli e tachicardia (azione cronotropa); ma ha anche azione inotropa.

Il sorgere di sintomatologia riconducibile al consumo esagerato e continuo di caffeina (vale a dire più di 4/5 tazze al giorno, quantità 400mg) comporta tremori, agitazione psicomotoria, insonnia, facile irritabilità, poliuria, iperperilstatismo intestinale.

Si precisa che col tempo si raggiunge, così come avviene per buona arte dei farmaci, una situazione di tolleranza farmacologica.

Uno studio ha rivelato che dosi eccessive di caffeina può essere letale. La letalità nell’uomo è individuale, e il decesso si ha per fibrillazione ventricolare. Premesso che ci sono farmaci che ne aumentano l’emivita (ad esempio la levofloxacina), la DL50 è stimata intorno ai 150–200 mg/kg.

Si dovrebbero bere circa ottanta tazze, cosa incredibile!

Pero l’assunzione di farmaci che ne contengono come principio attivo, ne facilitano il potenziale avvelenamento (terapeuticamente la caffeina è prescritta per Bronchite, Distorsioni e stiramenti, Herpes zoster, Orecchioni, Pleurite, Rosolia, Sindrome premestruale, Sinusite, Varicella nella formulazione di granulato Paracetamolo 1000mg+ Caffeina 130mg)

Il Journal of the American Heart Association ha studiato soggetti sani cercando di dimostrare la correlazione tra assunzione di caffeina e presentarsi di extrasistoli.

Sono stati monitorati con uno studio continuo secondo Holter 24 ore 1388 partecipanti con abitudini alimentari comuni e che non avessero una fibrillazione atriale permanente.

La coorte studiata, composta dal 46% di individui di soggetto maschile con un’età media di 72 anni aveva una percentuale del 61% di consumatori di una o più di una bevanda contenente caffeina al giorno.

Lo studio ha dimostrato l’assenza di correlazione tra l’assunzione di caffeina ed i fenomeni ectopici.

Ma a ben vedere dello studio, il dato scientifico è dato dal certo e dimostrato metabolismo ed effetto descritto in apertura dell’articolo.

E allora?

#Beviconconsapevolezza

 

CALABRESE Michele

Fonte:

https://toxnet.nlm.nih.gov/cgi

https://www.codifa.it

 

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