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L’esame dei XII nervi cranici: la valutazione neurologica

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La valutazione neurologica e la precoce individuazione dei deficit delle afferenze nervose sono suggestive di riconoscimento sostanziale di una patologia neurologica.

L’esame dei nervi cranici nella fattispecie, l’esame della forza, della coordinazione  e dei riflessi sono la risultante di un esame neurologico che se eseguito correttamente orienta ad una ipotesi diagnostica o ad una diagnosi certa  e quindi supporta l’infermiere a scegliere la migliore pianificazione assistenziale da erogare.

I nervi cranici sono 12 e vengono numerati dal numero 1 al numero 12.

Sono distribuiti in maniera cranio-caudale quindi il numero uno (I) per intenderci è quello che si trova più in alto il dodicesimo (XII) quello che si trova più in basso.

Il primo nervo cranico è il nervo olfattivo e nell’uomo non viene quasi mai esaminato perché ha poca importanza rispetto, ad esempio per gli animali, come i cani; se c’è bisogno di esaminarlo è possibile farlo con odori forti come per esempio l’odore di caffè o l’odore di vaniglia e va fatto esaminando una narice per volta.

Il secondo nervo cranico è il nervo ottico e per esaminarlo ci si pone di fronte al paziente, si mettono le mani dell’esaminatore ai lati del campo visivo e si chiede se vede i movimenti delle mani stesse; in tal modo si  carpisce se ci sono o  meno dei deficit campimetrici che possono essere emianopsie, quadrantopsie….

Il terzo, quarto e sesto nervo cranico si esaminano contemporaneamente (il V è il Trigemino, responsabile della sensibilità e di parte della motilità della faccia e dei muscoli masticatori).

Il terzo, il quarto e il sesto nervo cranico sono responsabili della motilità oculare e per esaminare questi nervi cranici ci si mette sempre di fronte al paziente al quale si chiede di seguire il dito spostandolo di lato e dall’alto verso il basso.

Si saggia se al fissare lo sguardo al dito spostato lateralmente compare nistagmo (un movimento oculare caratterizzato da una fase rapida e una fase lenta a tipo scossa).

La motilità intrinseco oculare si saggia con una lucetta e vediamo come il riflesso pupillare sia presente o assente: si assiste a quello che è detto riflesso fotomotore cioè la contrazione della pupilla che avviene sia nell’occhio stimolato che consensualmente nell’occhio non stimolato. Ricordiamo che la stessa cosa va eseguita simmetricamente anche all’altro occhio.

Il quinto paio di nervi cranici che è il trigemino: il trigemino è un nervo particolare perché ha una enorme componente sensitiva che ci permette di avere la sensibilità termo dolorifica e una piccola componente motoria.

La componente motoria però è molto importante perché sovrintende i muscoli masticatori :’è possibile esaminarla molto facilmente chiedendo al paziente di masticare mentre si pongono le mani sui muscoli masticatori, quindi sul muscolo temporale (che in condizioni normali si sente contrarre sotto le mani) e sui muscoli massetere.

Per quanto riguarda invece la componente sensitiva del trigemino, questa è possibile esaminarla semplicemente chiedendo la paziente se avverte o meno il tocco delle mani.

Il nervo trigemino è un nervo che ha tre branche che è una branca superiore, media ed inferiore. Non solo va esaminata la componente tattile ma anche la componente dolorifica: questa è possibile semplicemente con un piccolo ago e si punge delicatamente la paziente chiedendole se avverte o meno la punzione.

Il settimo nervo cranico è il  nervo facciale che va ad innervare tutta la muscolatura mimica del volto: è possibile esaminarlo semplicemente chiedendo alla paziente di fare alcuni movimenti, per esempio guardare in alto facendo le rughe sulla fronte: in tal caso si sente la contrazione del muscolo; oppure si invita a  chiudere forte gli occhi per saggiare una buona contrazione.

Infine si chiede di fare un sorriso e si vede se c’è simmetria o asimmetria nella contrazione dei muscoli facciali.

Un appunto sul nervo facciale: al contrario del trigemino, ha una piccola componente sensitiva e una grande componente motoria.

La componente sensitiva va ad innervare la cute del padiglione auricolare e questa nota è importante ricordarla poiché esistono alcune patologie per esempio infezione erpetica del nervo facciale che dà poi una paralisi di quest’ultimo è facilmente identificabile quando compaiono delle vescicole all’interno dell’orecchio.

L’ottavo nervo cranico è il nervo vestibolococleare, detto anche stato-acustico, ed è possibile esaminarlo in diversi modi.

Come prima cosa dobbiamo ricordarci che l’essere umano è in grado di sentire la voce bisbigliata in genere a 5-6 mesi di distanza.

Lo strumento adatto all’esame è il diapason. La prova di Romberg è utile per saggiare la presenza di un deficit della componente vestibolare e si esegue chiedendo al paziete di unire piedi, braccia stese lungo il corpo echiudere gli occhi: piccole oscillazioni sono normali ma se ci troviamo di fronte a un deficit della componente vestibolare possiamo assistere o ad una lateropulsione oppure una retropulsione (che porta il paziente fino a cadere a terra)

Il nono, decimo, e undicesimo nervo cranico sono nervi che si esaminano tutti insieme.

Il IX nervo cranico è il glossofaringeo..

Il X nervo cranico è il nervo vago: esso  è il principale nervo parasimpatico. Il Vago ha una vasta area di innervazione: cuore, polmoni, tratto alimentare dall’esofago al colon trasverso.

Si esamina chiedendo al paziente di  aprire bene la bocca e pronunciare la lettera “A” in modo secco: in questo modo si vede il sollevamento del palato molle che normalmente è un sollevamento sincrono e bilaterale, ma se vi è un deficit di questo nervo cranico si assiste a quello che si chiama segno della tendina cioè metà palato molle si solleva e l’altro rimane fisso. Si chiede al paziente di pronunciare tre parole: territorio, extra territorio ed extraterritorialità: questo metodo ci fa capire se c’è una disartria.

Il nervo accessorio spinale, XI nervo cranico, va ad innervare lo sternocleidomastoideo e trapezio: detto brevemente per esaminare questo  chiedo al paziente di spostare la testa contro la mia mano in maniera forte tanto da un lato che dall’altro e di sollevare entrambe le spalle; in caso di paralisi unilaterale dello sternocleidomastoideo, alla rotazione laterale del capo contro resistenza, si apprezza una riduzione di consistenza del muscolo nella sua porzione sternale e questo reperto semeiologico si chiama fenomeno della corda di Babinski)

Il XII dodicesimo nervo cranico, l’ipoglosso, si esamina chiedendo di aprire prima la bocca si vede se la lingua in sede è simmetrica.

Chiedo al paziente di protrudere la lingua e spostarla a destra e a sinistra ed eventualmente apprezzo ipotrofia, asimmetria o deviazione anomala della lingua.

CALABRESE Michele

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