Ideato da tecnici israeliani e canadesi, non utilizza radiazioni, bensì ultrasuoni focalizzati.
Il macchinario, già finanziato, è stato richiesto dal dottor Fernando Lupo, primario di Neuroradiologia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Non sarà installato nell’attuale reparto del “Fazzi”, ma nel nuovo Dea (foto), in via di completamento entro l’anno.
Di cosa si tratta? «È un’attrezzatura che viene utilizzata insieme alla risonanza magnetica – spiega Lupo –. Emette fasci di ultrasuoni ad alta frequenza in grado di “bruciare” le cellule tumorali. Non utilizza radiazioni e si può ripetere senza alcun danno per il paziente. La macchina è stata ideata da tecnici israeliani e canadesi. Attualmente è in dotazione soltanto a Palermo, alla Sapienza di Roma e a Ginevra».
L’acquisto dell’attrezzatura a ultrasuoni focalizzati è caldeggiata anche dal dottor Antonio Sanguedolce, direttore sanitario della Asl: «Il dottor Lupo ha chiesto di poter disporre di questo nuovo apparecchio, che cura i pazienti con gli ultrasuoni e non con le radiazioni. È una buona proposta, stiamo valutando. Dobbiamo solo verificare se è possibile realizzarla».
Più possibilista l’ingegner Carmelo Negro, Rup del cantiere del Dea: «Questo nuovo macchinario sarà istallato al Dea. Anche perché abbiamo deciso di spostare Neuroradiologia al quarto piano della nuova struttura, visto che c’è un’area libera e considerato che vengono effettuati interventi sul cervello con l’impiego dell’angiografo. Inoltre stiamo spostando al Dea tutte le terapie intensive. Sarebbe assurdo, quindi, avere una diagnostica staccata al “Fazzi”».
Con gli ultrasuoni saranno trattate tutte le malattie del sistema nervoso. «In particolare – precisa il dottor Lupo – tutte le malattie extrapiramidali e, soprattutto, il Parkinson, da curare direttamente senza farmaci. Inoltre sono in fase avanzata lo studio e il trattamento dell’ictus e di tutti i tumori addominali. Addirittura si sta mettendo a punto il trattamento dei tumori toracici. Praticamente questa metodica potrebbe sostituire in molti casi la chirurgia classica».
La macchina per combattere la malattia del Parkinson e i tumori si chiama MRgFUS (Magnetic Resonance guided Focused Ultrasound) ed è stata realizzata in Israele al costo di 7 milioni e 87mila euro.
Redazione Nurse Times
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