Soddisfatto il governatore Emiliano: “Riconosciuti i progressi compiuti in ambito sanitario”.
“La Regione Puglia ha superato positivamente la valutazione degli Obiettivi a carattere prioritario e di rilievo nazionale del 2017 da parte del Comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Il finanziamento complessivo della Puglia per l’anno 2017 è di oltre 93 milioni di euro. Ciò significa che la Regione Puglia, come riconosciuto dal Comitato Lea, ha compiuto importanti progressi nell’ambito delle attività relative alle linee progettuali stabilite dal ministero della Salute per l’anno 2017 e considerate strategiche ai fini della erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), in particolare nel settore della prevenzione (dalle vaccinazioni alla promozione dei corretti stili di vita) e dello sviluppo della rete oncologica”.
Lo ha annunciato il presidente e assessore alla Sanità della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando l’esito della riunione del Comitato Lea, svoltasi a Roma nei giorni scorsi, alla quale ha partecipato, per conto della Regione, Ettore Attolini, dirigente AReSS – Area Innovazione di sistema e qualità, nonché componente del Comitato Lea nazionale. Il finanziamento complessivo alla Puglia per l’anno 2017 è pari a 93.174.061euro. Il 70 % della quota era già stato erogato insieme al Fondo sanitario regionale, così come prevede l’Intesa del 26/10/2017 fra Stato-Regioni e Province autonome, che ha sancito l’assegnazione delle risorse vincolate (ai sensi dell’art. 1, co. 34 e 34 bis, della L. 662 del 23/12/1996) per la realizzazione degli Obiettivi a carattere prioritario e di rilievo nazionale del 2017.
L’esito positivo della valutazione svolta dal Comitato Lea consente alla Puglia di accedere alla quota residua del 30%, pari a 27.952.218 euro. Vale la pena di ricordare che, in caso di valutazione negativa, una Regione, oltre a non ricevere il saldo, è obbligata a restituire anche la quota parte già ricevuta. Le linee individuate dal ministero per i progetti erano le seguenti: attività di assistenza primaria; sviluppo dei processi di umanizzazione all’interno dei percorsi assistenziali; cure palliative e terapia del dolore; sviluppo dell’assistenza domiciliare palliativa specialistica; Piano nazionale prevenzione e supporto al Piano nazionale prevenzione; gestione delle cronicità; reti oncologiche.
Redazione Nurse Times
Lascia un commento