La legge di Bilancio 178/2020, all’articolo 1, commi 20, 21 e 22, istituisce un fondo, con dotazione iniziale di un miliardo, per garantire la copertura finanziaria dell’ esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali dovuti nel 2021 da lavoratori autonomi e professionisti.
Il fondo, verosimilmente, sarà incrementato – come annunciato nei giorni scorsi dal viceministro dell’Economia, Antonio Misiani – con una ulteriore dotazione di 1,5 miliardi. La platea dei beneficiari comprende sia i lavoratori autonomi ei professionisti iscritti alle gestioni previdenziali Inps, sia i liberi professionisti delle Casse di previdenza di cui ai Dlgs 509/1994 e 103/1996.
Per accedere alla misura vanno rispettati due prerequisiti, ovvero:
• aver realizzato nel 2019 un redđito complessivo non superiore a 5o mila euro;
• aver registrato nel 2020 un calo del fatturato (o dei corrispettivi) non inferiore al 33% rispetto a quello del 2019.
Per determinare l’entità dell’esonero contributivo, e i relativi criteri e modalità di accesso, sarà necessario attendere l’emanazione, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti attuativi a cura del ministero del Lavoro, di concerto con il Mef.
Tali decreti, inoltre, possono stabilire anche l’ammontare delle risorse del fondo destinate alle Casse di previdenza dei liberi professionisti, nonché i relativi criteri di ripartizione.
In merito sarà interessante valutare gli orientamenti del Governo: l’eventuale definizione di criteri eterogenei tra professionisti della previdenza privata e della previdenza pubblica, infatti, potrebbe generare le medesime criticità registrate in sede di assegnazione delle risorse destinate agli indennizzi Covid, modello caratterizzato da una estrema frammentazione.
È opportuno ricordare, infine, come lo stesso fondo sarà impiegato per finanziare l’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali a favore dei medici, degli infermieri e degli altri professionisti e operatori sanitari collocati in quiescenza e assunti per far fronte all’emergenza pandemica.
Andrea Dilli, il Sole 24 ore
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