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Massimo Randolfi

L’Autogol del goalkeeper della Nazionale e della Juventus Gigi Buffon

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Ascoltando e leggendo le dichiarazioni odierne su alcune testate giornalistiche, spiccano quelle rilasciate dal portiere Gianluigi Buffon, secondo il quale  “l portiere della Juve deve essere un chirurgo e non un infermiere, deve intervenire poche volte ed essere decisivo”.

Secondo il mio punto di vista, il goalkeeper della Nazionale e della Juventus, rimanendo nel tema calcistico, effettua un’uscita a vuoto in quanto il Sistema Sanitario Nazionale odierno, si basa su concetti di equipe e di collaborazione multidisciplinare, dove ogni professionista in base al proprio ambito di competenza, (il chirurgo è responsabile dell’attività medica e l’infermiere responsabile dell’attività assistenziale), agisce in concerto al fine di garantire e salvaguardare la vita dell’utente.

Controbattendo all’affermazione del portiere, vittima di un vero e proprio autogol, ogni professionista, chirurgo o infermiere che sia, deve intervenire ed allo stesso tempo essere decisivo sull’utente stesso, in quanto entrambi attori principali dello scenario clinico attuale con responsabilità ben delineate, come detto in precedenza.

Secondo il pensiero di Buffon, l’infermiere, considerato elemento secondario del sistema sanitario, è chiamato a rispondere più volte senza essere mai decisivo a discapito del chirurgo, che interviene poche volte e con risultati decisivi; pensiero alquanto confutabile poiché entrambi intervengono con professionalità e appropriatezza, secondo le proprie competenze, essendo entrambi efficienti, in risposta al bisogno dell’utente.

Caro Gigi, l’infermiere è un professionista sanitario laureato, autonomo e responsabile dell’assistenza, sa essere decisivo e preciso nello svolgimento delle sue attività assistenziali con l’obiettivo di prevenire e curare la salute dell’utente.

Il professionista infermiere, è attanagliato da una mentalità ancestrale e da una falsa dottrina collettiva, figlia di un retaggio culturale duro a morire, ove lo stesso, viene considerato un mero assistente del medico, quando in realtà non lo è più.

Il paragone, impartito da Buffon, non sussiste nella maniera più assoluta, non ha fondamento, quella del chirurgo e dell’infermiere, sono due figure diverse tra loro, ma allo stesso pilastri del sistema sanitario (Un po’ come la sua figura in quel della Nazionale Italiana e nella Juventus).

Gigi, chieda ad un qualsiasi chirurgo italiano, cosa sarebbe un blocco operatoria, in assenza della figura infermieristica…per farle percepire al meglio il concetto, le propongo un paragone pratico e diretto, facendo riferimento al suo ambito professionale: è come se le dicessi di giocare una partita di calcio senza palla!

Detto ciò, invito il numero uno bianconero, a riflettere poiché in qualsiasi unità operativa, nel caso avesse bisogno, incontrerà un infermiere, che presterà cura ed assistenza con il massimo della professionalità, secondo principi deontologici e giuridici…e vedrà quanto sarà preciso e decisivo…un po’ come lei…nelle sue parate!

 

Dott. Gialloreto Leonardo

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