Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza della collega Laura Baldassari presente all’Udienza privata che il Papa ha riservato agli infermieri in data 3 marzo 2018
Il fatto è che abbiamo tantissime cose da dire sui diciannove milioni e più di infermieri in giro per il mondo.
Quello che compiamo, ogni giorno, è uno sforzo d’amore.
Molti non capiranno mai davvero l’entità di quello che facciamo, ad ogni singolo turno.
Possono solo immaginare che si tratti di un lavoro difficile (anche se non sentiranno mai il dolore che abbiamo ai piedi, alla schiena e al cuore, alla fine del turno).
Alcuni diranno “Volevo essere un infermiere, ma forse non avrei mai potuto farlo”.
Ci limitiamo a sorridere, ad abbozzare una risposta del tipo “Beh, è un lavoro duro, ma molto bello”, senza pensarci due volte, comprendiamo che la maggior parte delle persone non potrebbe mai davvero sopportare quello che noi affrontiamo ogni giorno.
Altri potrebbero ricordarci quanto siamo intelligenti o cercare di convincerci a frequentare Medicina, per diventare dottori.
Rispettiamo i medici, ma molti di noi non vogliono intraprendere quella carriera.
Le connessioni che stabiliamo e i cambiamenti che stimoliamo nella vita dei nostri pazienti valgono gli innumerevoli passi falsi e i sacrifici che facciamo.
Nessuno di loro sa del nostro segreto.
I pazienti, le famiglie, i mariti e le mogli, i genitori, i figli, gli amici. Anche se ci provano, non potranno mai capire la profondità e lo spessore, spirituale e fisico, che sono richiesti ad un infermiere.
Alcuni potrebbero domandarsi: “Quanto può essere dura davvero? Non sono solo tre turni a settimana? Non vi garantiscono gli straordinari e i bonus ogni anno?”
È più dura di quanto possano immaginare. È molto più crudo e reale di quello che pensano.
Ma, quando accade qualcosa di straordinario e noi vi prendiamo parte, essere un infermiere diventa la nostra essenza. È un miracolo! Urlano i familiari. È il duro lavoro della medicina moderna! Dichiarano i medici.
Ma chi conosce il segreto, o almeno ne percepisce la presenza, può comprendere che non è stato un miracolo a salvare i vostri cari!
Piuttosto, sono state le attenzioni costanti di un’infermiera assennata, intuitiva e fortemente competente.
Il nostro segreto è questo: salviamo più vite di quante vogliamo ammettere.
E riusciamo a cogliere quelle sottigliezze che impediscono il peggio.
Siamo esseri umani. Facciamo degli errori. Diventiamo troppo emotivi. E così deve essere!
Perché ogni giorno facciamo i conti con la nostra identità, non solo in quanto uomini e donne, ma in quanto infermieri.
Siamo definiti da un ruolo che portiamo su di noi come una medaglia al valore. Ma che potrebbe anche diventare una lettera scarlatta.
Siamo sempre in “lotta” con i piani alti, con la malattia, con questioni di vita o di morte; con i colleghi, le famiglie, con noi stessi.
Quello che facciamo quando attacchiamo il turno ogni mattina, pomeriggio o notte, è molto più di un lavoro. È una sfida a dare il 99% di noi stessi agli altri senza lasciar andare mai del tutto quel 1% che ci resta per noi stessi.
Siamo esseri umani. Non siamo infallibili. Mangiamo barrette di cioccolato per cena. Spesso ce la prendiamo con voi perché non c’è nessun altro su cui “scaricare” il nostro peso.
Siamo in uno dei pochi settori dove un’emergenza è davvero, autenticamente, un’emergenza… tutto il resto sono solo dettagli.
Così, mentre chiediamo scusa per le nostre mancanze e per i nostri atteggiamenti, mentre speriamo, ogni giorno, di diventare persone più comprensive e pazienti…Non possiamo scusarci di essere infermieri.
Prendeteci per ciò che siamo, prendete il pacchetto completo, ogni pezzetto, perché non abbiamo scelto di essere così.
In qualche modo, anche se ti opponi, questo lavoro ti viene a cercare, se è destino.
Filtra dentro di te, fino al midollo. Si insinua nella tua anima. Sacrificherai parti di te stesso per proteggere dei perfetti sconosciuti e ti sembrerà la cosa più logica e sensata da fare.
Orgogliosa di ESSERE INFERMIERA
Grazie Papa Francesco per il sostegno e le grandi parole di oggi!
Laura Baldassari
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